Il Bonus acqua potabile è un credito d’imposta pensato per incentivare l’uso dell’acqua del rubinetto e ridurre il consumo di plastica monouso. Il beneficio spetta alle persone fisiche, alle imprese, ai professionisti e agli enti non commerciali che installano sistemi in grado di migliorare la qualità dell’acqua per uso potabile, come filtri, sistemi di mineralizzazione, raffreddamento o addizione di anidride carbonica alimentare. L’obiettivo è duplice: promuovere scelte più sostenibili dal punto di vista ambientale e contenere la spesa delle famiglie per l’acquisto di acqua imbottigliata, favorendo al tempo stesso gli investimenti in tecnologie più moderne.
Spese ammesse per ottenere il Bonus acqua potabile
Il credito d’imposta spetta sulle spese documentate per l’acquisto e l’installazione di sistemi di filtraggio, depurazione e miglioramento dell’acqua destinata al consumo umano. Rientrano, ad esempio, gli impianti sotto-lavello, i dispositivi collegati alla rete idrica domestica, i sistemi di erogazione nei bar, ristoranti o mense aziendali, nonché le apparecchiature installate in uffici e negozi per la fornitura di acqua potabile a dipendenti e clienti. Sono escluse le semplici caraffe filtranti portatili, perché non comportano un intervento sull’impianto idrico. Per essere agevolabili, le spese devono essere pagate con strumenti tracciabili e regolarmente fatturate, riportando in fattura il codice fiscale del soggetto che intende beneficiare del credito.
Chi può richiedere il credito d’imposta
Possono accedere al Bonus acqua potabile le persone fisiche residenti e non residenti, purché titolari di un immobile in Italia, i titolari di partita IVA, le imprese individuali e societarie, i professionisti, gli enti non commerciali, le associazioni e le organizzazioni di volontariato. Il beneficio spetta sia a chi è proprietario, sia a chi detiene l’immobile a diverso titolo, ad esempio inquilino o comodatario, purché sostenga direttamente la spesa e risulti intestatario del documento di acquisto. Per soggetti diversi dalle persone fisiche l’agevolazione matura nell’ambito dell’attività svolta, con imputazione del credito nella dichiarazione dei redditi o nel modello F24.
Importi massimi e percentuale di agevolazione
Il bonus copre una percentuale delle spese sostenute entro un limite massimo. Per le persone fisiche il tetto è fissato a un importo per ciascun immobile in cui viene installato il dispositivo; per le attività economiche il limite è riferito a ogni singolo immobile o punto di erogazione. L’effettiva percentuale di credito riconosciuta viene determinata ogni anno dall’Agenzia delle Entrate in rapporto al plafond di risorse disponibili e all’ammontare complessivo delle domande validamente presentate. In pratica, si calcola un rapporto tra fondi stanziati e spese comunicate e da questo deriva la percentuale effettiva che verrà riconosciuta come credito d’imposta. Per il dettaglio aggiornato su massimali e percentuali è utile consultare la pagina dedicata dell’Agenzia delle Entrate.
Come richiedere il Bonus acqua potabile
Per ottenere il credito è necessario effettuare prima l’intervento e poi comunicare le spese all’Agenzia delle Entrate tramite l’apposito servizio telematico. Il contribuente deve indicare i dati dell’immobile, la tipologia di sistema installato, l’importo della spesa sostenuta e gli estremi delle fatture e dei pagamenti. La comunicazione va inviata in una specifica finestra temporale stabilita annualmente; una volta chiuso il periodo, l’Agenzia elabora le richieste e pubblica la percentuale di credito effettivamente riconosciuta. Il bonus non è rimborsato in denaro, ma utilizzato in compensazione tramite modello F24 oppure in dichiarazione dei redditi, a seconda che il richiedente sia soggetto titolare di partita IVA o persona fisica senza attività.
Documenti da conservare per controlli
È fondamentale conservare con cura la copia delle fatture o dei documenti commerciali che attestano la spesa, insieme alla prova del pagamento tracciabile, come estratti conto o ricevute di bonifico, carta di credito o debito. In aggiunta, è consigliabile conservare la scheda tecnica del dispositivo installato e, se disponibile, una breve dichiarazione dell’installatore che attesti il collegamento alla rete idrica. Questi documenti possono essere richiesti in caso di controlli successivi da parte dell’amministrazione finanziaria per verificare la reale sussistenza dei requisiti del Bonus acqua potabile.
Bonus acqua e sostenibilità ambientale
Il credito d’imposta non rappresenta solo un vantaggio fiscale, ma anche uno strumento di politica ambientale. Incentivare l’uso di acqua di rete trattata aiuta a ridurre in modo significativo il consumo di bottiglie in plastica, con effetti positivi sulla produzione di rifiuti e sulle emissioni legate al trasporto. Installare un erogatore filtrante in casa, in ufficio o in un esercizio commerciale permette di offrire un’acqua più gradevole al gusto senza ricorrere all’acquisto continuo di bottiglie, con un risparmio economico nel medio periodo e un impatto positivo sulla gestione dei rifiuti locali.
Quando conviene sfruttare l’agevolazione
Il Bonus acqua potabile è particolarmente interessante per chi stava già valutando l’installazione di un impianto di filtraggio domestico o professionale. Il credito d’imposta riduce il costo effettivo dell’investimento e accelera il tempo di rientro della spesa. Può risultare vantaggioso anche per bar, ristoranti e mense che vogliono offrire acqua microfiltrata alla spina, sia per motivi di immagine green sia per ridurre i costi di approvvigionamento delle bevande. Per massimizzare il beneficio, conviene programmare l’intervento all’inizio del periodo agevolato, in modo da avere tutto il tempo per raccogliere la documentazione e inviare la comunicazione telematica entro i termini.
Informarsi prima di installare un nuovo impianto
Prima di procedere all’acquisto è opportuno verificare che il dispositivo rientri tra quelli ammessi e controllare le istruzioni aggiornate dell’Agenzia delle Entrate, eventualmente facendosi assistere dal proprio consulente fiscale o da un centro di assistenza. Alcuni Comuni e aziende del servizio idrico integrato offrono ulteriori iniziative di sensibilizzazione sull’uso dell’acqua del rubinetto, con campagne informative o sconti su sistemi di filtraggio. Informarsi in anticipo permette di scegliere la soluzione più adatta alle proprie esigenze e di sfruttare appieno il Bonus acqua potabile, un’agevolazione che combina risparmio, comfort e attenzione all’ambiente.











