Agricoltura

Agricoltura e multinazionali: la verità sui prodotti biologici industriali

'Scopri i dettagli sul rischio OGM nell'agricoltura biologica. Apprendi sul potenziale attacco alla sostenibilità e alla salute del nostro pianeta.'

Negli ultimi anni, il settore agricolo ha assistito a un cambiamento significativo verso i cosiddetti prodotti biologici, prodotti derivati da organismi viventi, che promettono una coltivazione più sostenibile e rispettosa dell’ambiente. Questo cambiamento nasconde diversi risvolti problematici, dato che molti di questi prodotti, pur presentandosi come naturali, spesso non rispettano i principi dell’agricoltura biologica autentica. Un ruolo cruciale in questa narrativa è ricoperto da figure come Robert F. Kennedy Jr., noto promotore dell’agricoltura biologica, che paradossalmente si trova ad essere utilizzato come simbolo da parte delle grandi aziende agricole per promuovere i loro prodotti. Ma cosa si cela realmente dietro a questa etichetta così diffusa di “prodotti biologici”?

Il fascino dei prodotti biologici e le grandi aziende agricole

Le grandi società dell’agrobusiness come Bayer, Syngenta e Mosaic stanno rapidamente investendo nei “prodotti biologici”, attratti da un mercato in crescita che potrebbe raggiungere i 25 miliardi di dollari entro il 2030, secondo una ricerca di DunhamTrimmer. Questi prodotti vengono spesso spacciati come una evoluzione naturale dell’agricoltura biologica ma, nella realtà, molti di essi includono organismi geneticamente modificati (OGM), notoriamente brevettabili e quindi potenzialmente più redditizi.

Approfondimento

Organismi Geneticamente Modificati (OGM)

  • Definizione: Organismi il cui materiale genetico è stato alterato in modo da conferire nuove caratteristiche.
  • Curiosità: Gli OGM hanno iniziato a diffondersi negli anni ’90 come soluzione per migliorare le rese agricole.
  • Dati chiave: Utilizzati principalmente per aumentarne la resistenza ai pesticidi e a condizioni climatiche avverse.

Sottili Linee di Confine tra Biologico e OGM

L’idea di riduzione degli input chimici grazie ai “prodotti biologici” è attraente per molti agricoltori stanchi dei danni provocati alla salute del suolo e degli ecosistemi. Molte delle proposte avanzate da queste società si discostano notevolmente dalle pratiche tipicamente associate all’agricoltura biologica, come l’uso di insetti benefici o l’impiego di tecniche di rotazione delle colture tradizionali.

C’è un divario tra ciò che viene promesso dalle aziende agricole e ciò che effettivamente viene offerto. Questo aggiunge una certa confusione e possibili malintesi tra consumatori e produttori.

GMO “prodotti biologici”: Risultati Dubbi

I prodotti come quelli offerti da Pivot Bio, che impiegano microbi geneticamente modificati per fissare l’azoto, sono pubblicizzati come il futuro dell’agricoltura eco-sostenibile. I risultati emersi da analisi universitarie di 51 esperimenti su mais mostrano che la maggior parte di tali prodotti non offre un miglioramento significativo nel rendimento delle coltivazioni rispetto ai metodi tradizionali con fertilizzanti sintetici.

Politiche regolatorie e preoccupazioni di sicurezza

Mentre le aziende come Pivot Bio vantano l’assenza di regolamentazioni stringenti da parte dell’USDA per questi prodotti, le critiche non mancano. Il sistema regolatorio attuale, risulta spesso obsoleto di fronte ai progressi tecnologici, esponendo agricoltori e consumatori a rischi non pienamente valutati.

Approfondimento

Am I Regulated? Query Process

  • Definizione: Un processo dell’USDA che determina se un OGM è soggetto a regolamentazione.
  • Curiosità: Molti prodotti superano questo test senza subire ulteriori valutazioni di sicurezza.
  • Dati chiave: La maggior parte delle valutazioni si limita a verificare l’assenza di minacce dirette come parassiti vegetali.

Il richiamo dell’agricoltura rigenerativa

L’appropriazione del linguaggio relativo all’agricoltura rigenerativa da parte delle grandi aziende costituisce un’altra sottile manovra per legittimare questi prodotti sul mercato. La retorica dietro la sostenibilità si è trasformata in uno strumento per giustificare tecnologie che, in realtà, rischiano spesso di perpetuare la dipendenza da sistemi industrializzati e brevettati.

Enfatizzare l’eco-compatibilità non equivale necessariamente a garantire vere pratiche sostenibili. Un’importante riflessione cui si invita è quella di mantenere uno sguardo critico verso le innovazioni proposte dalle grandi corporazioni, per evitare di cadere nelle trappole del marketing verde e delle sue implicazioni economiche.

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