Ictus: Il killer silenzioso

emicrania

Oggi  si celebra la giornata mondiale contro l’ictus, un assassino silente che ogni anno miete numerose vittime.

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L’ictus cerebrale (letteralmente ‘colpo’) è una lesione cerebro-vascolare causata dall’interruzione del flusso di sangue al cervello dovuta a ostruzione o a rottura di un’arteria. Quando un’arteria nel cervello scoppia o si ostruisce, fermando o interrompendo il flusso di sangue, i neuroni, privati dell’ossigeno e dei nutrimenti necessari anche solo per pochi minuti, cominciano a morire.

Come un attacco di cuore, l’ictus può colpire improvvisamente, spesso senza preavviso e senza dolore.
È un vero e proprio killer,  la terza causa di morte e la prima causa di invalidità al mondo.

Riconoscere le avvisaglie dell’ictus è fondamentale perché bisogna intervenire il  più velocemente possibile. Infatti esiste una terapia, chiamata TPA, che, se somministrata entro 4/5 ore dall’esordio dei sintomi, può ridurre la disabilità di molti tra i più comuni tipi di ictus. La TPA (attivatore del plasminogeno tissutale) è la sola terapia approvata per la cura dell’ ictus in acuto, ossia nella fase apicale. Questa patologia riguarda soprattutto le donne: Il 43% degli ictus colpisce le donne. Nel genere femminile questa patologia uccide il doppio del tumore mammario e si calcola che una donna su cinque avrà un ictus nell’arco della sua vita (per gli uomini uno su sei), considerando che le donne vivono mediamente più a lungo degli uomini aumenta quindi la probabilità di avere un ictus.

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Al di là delle differenze di genere i fattori trasversali di rischio sono il fumo e il diabete. Questi fattori risultano più pericolosi per le donne che per gli uomini. Il danno prodotto da una sigaretta in una donna equivale a quello prodotto da cinque sigarette nell’uomo. Il diabete moltiplica il rischio di malattie vascolari da tre a cinque volte nella donna. Il dramma di questa patologia subdola si identifica nel suo essere quasi asintomatica, la prevenzione è il primo e più importante medicinale. Non v’è dubbio che una condotta di vita all’insegna dell’attenzione sia auspicabile: mangiare sano, evitare il fumo, evitare l’assunzione protratta di alcol. Tutto questo deve cominciare già dall’adolescenza.

Vorrei ricordare la figura di un grande scrittore italiano del XX secolo, Italo Calvino, il quale fu strappato alla vita proprio da un ictus. Era il 1985 e stava ultimando le Lezioni americane. La sua fu una morte improvvisa, inaspettata, la sua fantastica mente era capace di elaborare storie bellissime, eppure si spense in un colpo. E’ così che l’ictus aggredisce, silente e subdolo. Cerchiamo di sconfiggerlo prima che si faccia vivo.