Le dipendenze, diagnosi cause, rischi

Tutti i rischi che si corrono cadendo nella dipendenza.

Quando parliamo di “dipendenza” ci riferiamo ad un termine che ha un’antica origine, viene dal latino, significa “essere appesi, legati a qualcosa”. Per dipendenza, si intende infatti, tutto ciò di cui non si può fare a meno. Le dipendenze riconosciute ad oggi sono sia comportamentali che legate alle sostanze. Le dipendenze comportamentali sono dipendenze non legate alle droghe (come il gioco d’azzardo, lo shopping compulsivo, la dipendenza da sesso). Del concetto di dipendenza (da sostanze) inteso come condizione patologica è stato il medico scozzese Thomas Trotter nel 1804 a farne parola per la prima volta.

Un po’ di storia sulle dipendenze

Per diversi secoli l’uso o l’abuso di droghe non è stato considerato un problema. Pensate che i Sumeri, secoli fa, facevano ampio uso di oppio che poi si diffuse in Egitto e in Medio Oriente. Nel 1493 Cristoforo Colombo importava in Europa il tabacco, e  nell’ 1800 Napoleone, dall’Egitto importa la canapa che si diffonde in Francia. Nel 1844 viene isolata la cocaina, e 1898 viene sintetizzata l’eroina.  Siamo nel 1938 quando Hoffman sintetizza LSD (per approfondire https://www.chicercatrova2000.it/come-e-nata-leroina-chi-lha-scoperta/). Durante l’800 nelle farmacie era consueto che venissero venduti medicinali contenenti droghe. E ancora,i soldati durante la Seconda guerra mondiale facevano uso di anfetamine. La dipendenza come la conosciamo noi, quindi in ottica di malattia, assume caratteristiche diverse a seconda del periodo storico e del contesto. In Italia nel ‘68 si comincia a fare abuso di sostanze psicoattive. Negli anni ‘80 si diffonde l’eroina, quando ancora non se ne conoscevano gli effetti devastanti. Iniziò ad emergere il concetto del tossicodipendente come persona da aiutare o da evitare. Negli anni ’90 arriva l’ecstasy che  poi cede il posto alla cocaina. Inizialmente usata maggiormente in ambienti elitari, con il tempo diventa una delle droghe di maggior consumo.

Dipendenza: da droghe

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La dipendenza da droghe oggi ha un suo inquadramento diagnostico. Il DSM 5 stabilisce che si parla di dipendenza se presenti uno o più criteri (che ora vi mostro) per un periodo di 12 mesi. I criteri del DSM 5 sono:

-uso prolungato nonostante le conseguenze negative
-uso compulsivo, impiego di tempo e risorse significative
-perdita di controllo, il soggetto assume quantità sempre maggiori sempre più spesso
-carving, bisogno intenso di assumere la sostanza
-tolleranza, il soggetto ha bisogno di dosi sempre maggiori per avere lo stesso effetto dalla sostanza
-astinenza, la sostanza viene assunta per alleviare i sintomi
-il soggetto si sforza ma non riesce a ridurne l’utilizzo
-il soggetto trascura il lavoro o altre attività
-il soggetto continua ad usare la sostanza nonostante abbia notevoli conseguenze fisiche e psicologiche.

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Le dipendenze possono riguardare anche certi tipi di comportamento come ad esempio il gioco d’azzardo, il lavoro, i videogiochi, Porno, Sesso, Shopping, ) Fitness, tatuaggi, dipendenza da Internet e dai Social o anche dipendenze meno conosciute come (dipendenza ossessiva dal controllo della qualità del cibo).

Il gioco d’azzardo getta sul lastrico moltissime persone

Dipendenza: GIOCO D’ AZZARDO

In questo caso, giocare, poter vincere soldi, diventa un’ossessione, anche se le persone perdono somme altissime. In realtà è proprio l’eccitazione legata all’azzardo di puntare alte somme alla base della dipendenza. Le cause sono sia sociale che familiari, e inoltre ci sarebbero anche cause biologiche. Diversi studi hanno scoperto un legame positivo tra dipendenza dal gioco e bassi livelli di noradrenalina nel giocatore d’azzardo rispetto al giocatore occasionale.  Naturalmente depressione e alti livelli di stress possono essere fattori che favoriscono l’insorgenza dando al giocatore la sensazione di poter evadere dalla realtà. (https://www.studiocoradeschi.org/nuove-dipendenze/gioco-azzardo-patologico/).

La dipendenza da nicotina è una delle più diffuse.

Dipendenza da nicotina, alcool e cannabinoidi

Per quanto riguarda la dipendenza da sostanze oltre alla droga c’è da annoverare l’abuso di sostanze “socialmente accettate” rispetto alla droga, come la nicotina, l’alcool e i cannabinoidi. Assumere ripetutamente una sostanza produce assuefazione (cioè la sostanza produce meno effetti) che porta alla tolleranza (la persona ha bisogno di una dose sempre maggiore per avere l’effetto iniziale). Aumentando le dosi si crea dipendenza fisica, nel momento in cui si interrompe l’assunzione si incorre nell’astinenza.

La dipendenza non è solo fisica, sul piano psicologico assumere una determinata sostanza produce piacere e gratificazione, interrompere questo circolo vizioso risulta davvero difficile. Il problema della tossicodipendenza è che gli effetti fisici e psicologici, si presentano insieme. Chi fa uso di droga per periodi prolungati può mostrare una sintomatologia simile alla schizofrenia, quindi: estrema eccitabilità, paranoia, insonnia, anedonia, depressione. Esistono diverse teorie tentano di spiegare la predisposizione alla  dipendenza in determinati soggetti.

Per esempio, le teorie neurobiologiche spiegano come le prime relazioni, quelle con le figure di attaccamento, se insicure, possono iper-attivare l’asse dello stress, rendendo i tossicodipendenti più sensibili alle situazioni di disagio o comunque di tensione. Oppure le teorie psicodinamiche che fanno capo a Freud, in cui si riconduce l’uso delle sostanze alla regressione verso lo stato orale dello sviluppo psicosessuale. Nel corso del tempo, per le teorie psicodinamiche, la dipendenza non è stata più intesa come meccanismo autodistruttivo ma come adattivo e difensivo.

Secondo le teorie sistemico relazionali le madri dei tossicodipendenti sono spesso invischiate con la predominanza all’interno della famiglia. Il padre, più disinteressato e assente.

In conclusione, la tossicodipendenza emerge da un tipo di modello familiare caratterizzato da esperienze traumatiche e irrisolte. La droga, o piu’ in generale la dipendenza da una qualche attività o sostanza diventa uno strumento per affrontare e gestire le esperienze infantili deficitarie.

La Dipendenza da Farmaci

Questo tipo di dipendenza psico-fisica è provocata e tenuta attiva dall’assunzione ripetuta e quantitativamente eccessiva di Farmaci e Psicofarmaci. Un iper utilizzo non controllato di tali medicinali possono provocare dipendenza psico-fisica, con tutte le sue gravi caratteristiche sintomatologiche. In particolare, i farmaci ( e Psicofarmaci) che possono maggiormente indurre una situazione di dipendenza sono: Antidolorifici (o Analgesici) AntidepressiviDimagrantiNarcotici, Sonniferi,i Stimolanti (es. Amfetamine, Metamfetamine). Ansiolitici (es. Benzodiazepine) Barbiturici.

Effetti fisici : le conseguenze fisiologiche che possono presentarsi sono secchezza delle fauci, , disturbi motori, iper sudorazionee, tremori, problemi respiratori e cardiocircolarori, carenze alimentari,disfunzioni sessuali, irritazioni e ulcere allo stomaco. In caso di astinenza possono comparire sintomi quali: insonnia o in generale disturbi del snno, nervosismo, tensione diffusa, umore depresso o euforico, etc. A

livello fisico si presentano cognizione ridotta, problemi motori, tachicardia, aritmia, etc.

 

Bibliografia
A cura di Raimondo Maria Pavarin, Daniele Virginio Corbetta, Dipendenze con e senza sostanze. Teoria, ricerca e modelli di intervento, Franco Angeli, Milano, 2015
Anna Paola Lacatena, Dal piacere 2.0 agli Hikikomori: se la dopamina è social. Come leggere le nuove dipendenze senza droga, in Animazione Sociale, a. 46, n. 298 (feb. 2016