Sono davvero tante le donne che hanno contribuito enormemente con il loro ingegno e la loro grinta, a cambiare il mondo ma spesso, ai giorni nostri, godono di poca fama e pochi onori. La mentalità egemone è stata sempre quella maschilista fin dalla notte dei tempi, la figura femminile è stata sempre considerata un’appendice del padre padrone unico a decidere sulla sorte dei famigliari e la figura che vi propongo oggi è tra quelle donne che ha dovuto combattere parecchio per abbattere il bieco maschilismo che la circondava.
Per fortuna le cose sono un po’ cambiate ma la strada è ancora lunga e in salita ma possiamo imparare a conoscere meglio le donne del passato, eroine d’altri tempi, così come lo è stata Maria Montessori con cui gli italiani hanno familiarizzato quando la sua immagine è comparsa su una delle ultime edizioni della 1000 lire. Maria nasce a Chiaravalle nel 1870 e già in giovane età segue con profitto lo studio ed in particolare le materie scientifiche.
È stata la prima donna italiana a laurearsi in medicina nel 1896 e lungo il suo percorso ebbe modo di dedicarsi all’educazione scolastica creando un vero e proprio metodo pedagogico conosciuto a livello mondiale. A guidarla dall’inizio nel suo percorso di vita è stata la sua ostinazione nel combattere sciocchi pregiudizi di una società antiquata che precludeva gli studi universitari alle donne e di cui la famiglia era succube vedendo in Maria un futuro come moglie e madre.
Ovviamente fu ampiamente derisa ed osteggiata dall’ambiente universitario subendo perfino delle minacce. Purtroppo, questo segnerà in parte il suo animo arrivando a farle detestare gli uomini, per questo non si sposerà mai. Malgrado le angherie subìte, non si sottrae al suo animo umanitario e alla sua spiccata vena filantropica.
Il mondo dell’infanzia l’affascinava e dedicò parte della sua vita ai bambini disabili e con disturbi del comportamento. È nel manicomio di Santa Maria della Pietà a Roma che prende contatto con bambini emarginati in stato di grave abbandono affettivo. Qui capisce l’importanza di metodi adeguati di recupero che la portano a concepire un innovativo metodo di istruzione per i fanciulli in difficoltà.
La lungimirante dottoressa pone in risalto l’apprendimento sensoriale con cui i bambini esplorano attraverso strumenti didattici adeguati, mettendo da parte, il vecchio insegnamento mnemonico fino ad allora utilizzato. Questo approccio diede risultati sorprendenti verificati da numerosi esperti.
Vi lascio con una dichiarazione dell’Istituto Montessori che spiega bene la visione di questa straordinaria luminare. “Secondo Maria Montessori, la questione dei bambini con gravi deficit si doveva risolvere con procedimenti educativi e non con trattamenti medici. I consueti metodi applicati erano irrazionali poiché reprimevano ulteriormente le potenzialità del bambino invece di potenziarle”.