Tax Day: è il giorno delle scadenze di Tasi, Imu e Modello Unico

E’ stato un giorno nero, questo 16 giugno, per i contribuenti italiani, più confusi che mai tra sigle, aliquote, detrazioni e scadenze. E’ il giorno di scadenza per IMU e dichiarazione dei redditi (modello Unico), con l’aggiunta della nuova imposta, la TASI; una scadenza, però, con molte eccezioni.

Innanzitutto sono solamente 2265 (su circa 8000) i comuni che hanno scelto l’aliquota Tasi, pubblicando l’annuncio entro il 31 maggio. Complice forse il fatto che in molti di questi si sono svolte le elezioni amministrative a maggio; i sindaci uscenti hanno preferito rinviare per non compromettere la campagna elettorale per la rielezione.

Con la Tasi rientra dalla finestra la prima Imu, sulla quale il centro-destra aveva incentrato la proria battaglia politica ai tempi del governo Letta. Sono soldi che servono soprattutto ad assicurare le coperture per le nuove riforme varate dall’esecutivo Renzi, come il bonus di 80 euro, derivante da una riduzione Irpef e Irap. L’obiettivo, dice Padoan, è quello di «spostare il carico fiscale in modo che alla fine ci sia, a parità di gettito, più crescita e più lavoro».

Uno spostamento di carico che comunque arriverà a penalizzare all’incirca la metà dei 640 euro previsti dal bonus renziano. In certi casi la tasi arriverà a superare i 400 euro. I dati di uno studio UIL, servizio politiche territoriali, rivelano che la Tasi costerà più dell’Imu 2012 per il 71% delle famiglie con un figlio a carico, residenti nelle abitazioni di categoria catastale a/3 (una delle più comuni assieme all’a/2). Bisogna considerare infatti che le detrazioni per i figli, prima fisse con l’imu, sono ora a discrezione dei singoli comuni. Esempio eclatante dell’aumento è Mantova dove si registra un +174,40 euro per a/2 e +181,44 per a/3 rispetto all’imu 2012

Per i restanti 5000 comuni e più il pagamento della prima rata della Tasi è rinviato al 16 ottobre. Mentre rimane come scadenza comune quella del saldo finale, prevista per il 16 dicembre.

L’Imu rimasta invece la pagheranno solo le abitazioni primarie di classe a/1 (signorili), a/8 (ville) e a/9 (palazzi e castelli, oltre che le seconde e terze case. Resta anche su terreni edificabili e agricoli, anche incolti.

Nel caso il cittadino non fosse riuscito a saldare l’importo entro la data di oggi, non deve preoccuparsi più di tanto. Le sanzioni sono molto leggere e facili da calcolare. Per gli studi di settore – liberi professionisti, lavoratori autonomi e imprese- è prevista una proroga fino al 7 luglio sulla dichiarazione di reddito. Per Imu e Tasi c’è una maggiorazione dello 0,2% ogni giorno che passa più l’1% di interessi annui da domani fino al 30 luglio; poi per altri 15 giorni la sanzione è fissa al 3%, dopodiché sale al 3,75% passati 30 giorni, stessa cosa accade per il modello Unico a distanza di un mese. Per quest’ultimo è prevista una sanzione minima, nell’arco di tempo che arriva fino al 17 luglio, dello 0,40%, non giornaliera.

In presenza di piccoli errori non saranno presi provvedimenti severi, dipende dalla velocità con cui si effettuerà il ravvedimento.  Il governo ha scelto un atteggiamento elastico anche in vista dei cambiamenti continui a cui è sottoposto il fisco italiano. Noi, nel frattempo, aspettiamo le tanto annunciate semplificazioni, la dichiarazione precompilata, il pin per accedere ai propri servizi erariali. E magari, se c’è crescita, una riduzione (e non redistribuzione) del peso fiscale, che in Italia occupa il 44% del Pil, contro la media europea del 39,4%.

L’entrata totale che il governo si aspetta è di ben 54 miliardi, di cui 10 di imu + tasi e14,7 per l’imposta più onerosa, l’Ires, sui redditi delle società di capitali.