Infiammazione gengivale

Infiammazione gengivale e rischi per il cervello: scoperta sorprendente

Salute gengivale e cervello: perché la bocca può influenzare la materia bianca

La salute gengivale non riguarda solo denti forti e un sorriso curato. Un nuovo filone di ricerca sta dimostrando come le infiammazioni della bocca possano avere conseguenze che arrivano fino al cervello, in particolare sulla materia bianca, la “rete di cavi” che trasmette i segnali nervosi. Un’igiene orale trascurata potrebbe contribuire ad aumentare il rischio di danni ai piccoli vasi cerebrali e favorire condizioni come ictus e declino cognitivo. Per questo, sempre più studi invitano a considerare la salute orale come parte integrante della prevenzione neurologica, come sottolineato anche da recenti pubblicazioni su Neurology Open Access.

Come la malattia gengivale influisce sulla materia bianca cerebrale

Lo studio condotto dal team dell’Università del South Carolina si è concentrato sulle cosiddette iperintensità della materia bianca (White Matter Hyperintensities, WMH), visibili alle risonanze magnetiche cerebrali. Queste piccole “macchie” luminose sono considerate un indicatore di malattia dei piccoli vasi cerebrali (CSVD) e sono associate a un rischio maggiore di ictus, problemi di equilibrio, rallentamento cognitivo e difficoltà di memoria.

Analizzando un ampio campione di adulti, i ricercatori hanno osservato che le persone con malattia gengivale moderata o grave presentavano un volume più elevato di iperintensità della materia bianca rispetto a chi aveva gengive sane. L’ipotesi principale è che l’infiammazione cronica della bocca, insieme ai batteri che possono entrare nel circolo sanguigno, contribuisca a danneggiare i vasi cerebrali più delicati, favorendo micro-lesioni nel tempo.

Iperintensità della materia bianca: cosa sono e perché preoccupano

Le iperintensità della materia bianca sono aree del cervello che, alla risonanza magnetica, appaiono più chiare rispetto al tessuto circostante. Rappresentano zone in cui i piccoli vasi sanguigni hanno subito danni o dove il tessuto nervoso è stato compromesso.

Queste alterazioni sono:

  • più frequenti con l’avanzare dell’età;
  • associate a fattori di rischio come ipertensione, diabete e fumo;
  • collegate a declino cognitivo, lentezza di pensiero e maggior rischio di ictus.

I risultati dello studio suggeriscono che, oltre ai fattori cardiovascolari classici, anche la salute della bocca e delle gengive potrebbe contribuire alla comparsa di queste lesioni. In altre parole, una buona prevenzione vascolare non può prescindere da una cura attenta dell’igiene orale.

Infiammazione gengivale cronica: il ponte tra bocca e cervello

La malattia gengivale inizia spesso in modo silenzioso: arrossamento, lieve sanguinamento allo spazzolamento, alito pesante. Se trascurata, può evolvere in parodontite, con perdita di attacco gengivale, tasche parodontali e, nei casi più gravi, perdita dei denti.

Il problema non è solo locale. Le gengive infiammate rilasciano mediatori pro-infiammatori nel sangue e ospitano batteri in grado di entrare nel circolo sistemico. Questo “carico infiammatorio” può contribuire a:

  • favorire la disfunzione endoteliale (alterazione della parete interna dei vasi sanguigni);
  • aumentare lo stress ossidativo;
  • rendere più vulnerabili i piccoli vasi del cervello;
  • creare le condizioni per micro-ischemie e danni alla sostanza bianca.

Il legame tra infiammazione orale, patologie cardiovascolari e cerebrovascolari è stato evidenziato da numerose ricerche, tra cui analisi sintetizzate da Alzheimer’s Association e centri di ricerca neurologica, che indagano anche l’associazione tra gengiviti, parodontiti e rischio di demenza.

Malattia gengivale, ictus e declino cognitivo: un rischio sottovalutato

Lo stesso gruppo di ricerca ha già riportato un’associazione tra malattia gengivale, carie diffuse e rischio più elevato di ictus ischemico. Questi dati si aggiungono a un quadro sempre più chiaro: la salute orale è un tassello non trascurabile nella prevenzione delle patologie vascolari cerebrali.

In particolare:

  • la presenza di parodontite avanzata si associa a un rischio maggiore di eventi ischemici;
  • le persone con condizioni orali compromesse mostrano più spesso segni di deterioramento cognitivo lieve;
  • gli stessi fattori di rischio (ipertensione, diabete, fumo, obesità) colpiscono sia il cavo orale sia i vasi cerebrali.

Per questo, molti esperti invitano a considerare le visite dal dentista non solo come cura estetica o funzionale, ma come un vero e proprio appuntamento di prevenzione sistemica, al pari di un controllo della pressione o del colesterolo.

Igiene orale e prevenzione: come proteggere gengive e cervello

La buona notizia è che la malattia gengivale è prevenibile e, nelle sue fasi iniziali, reversibile. Prendersi cura della bocca in modo costante può ridurre l’infiammazione locale e, potenzialmente, contribuire a proteggere anche il cervello. Abitudini consigliate:

  • spazzolare i denti almeno due volte al giorno per 2–3 minuti, usando una tecnica corretta;
  • pulire gli spazi interdentali con filo o scovolini ogni giorno;
  • effettuare controlli periodici dal dentista (almeno una volta l’anno, meglio ogni sei mesi se si hanno fattori di rischio);
  • evitare il fumo, che aumenta in modo importante il rischio di parodontite e danno vascolare;
  • seguire un’alimentazione equilibrata, povera di zuccheri semplici e ricca di frutta, verdura e grassi buoni.

I ricercatori sottolineano che, se studi futuri confermeranno il legame tra malattia gengivale e iperintensità della materia bianca, intervenire sull’infiammazione orale potrebbe diventare una nuova strategia di prevenzione contro la malattia cerebrale dei piccoli vasi.

Curare la bocca per proteggere il cervello

La crescente mole di dati a disposizione indica che salute orale e salute cerebrale sono più collegate di quanto si pensasse. Trovare sanguinamento quando ci si lava i denti, notare gengive gonfie o arrossate o trascurare le visite di controllo non sono solo dettagli estetici, ma possibili segnali di un’infiammazione che, nel tempo, può coinvolgere anche i vasi del cervello. Integrare l’igiene orale nella routine di prevenzione quotidiana significa investire su un benessere più ampio, che riguarda sia il sorriso sia la protezione delle funzioni cognitive negli anni.

Commenta l'articolo

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *