2020: il peggior anno della nostra vita

Ogni nuovo anno che sorge, ce n'è sempre uno in meno da vivere. Un 2020 che ha sacrificato i giovani per salvare i vecchi

Per ogni nuovo anno che nasce, ce n’è sempre uno in meno da vivere: difficile capire cosa ci sia da festeggiare tutte le volte con champagne e fuochi d’artificio. A pensarci a modo, non ci si crede. Tutti coloro che ancora non hanno raggiunto la terza età non fanno alcuna fatica a definire quello appena concluso come il peggior anno della propria vita. Basta aguzzare un attimo lo sguardo per rendersi conto che in nome di uno squallido virus predatore hanno punito i giovani per salvare i vecchi, quegli stessi vecchi colpevoli di avere trasformato l’intero pianeta in una fogna a cielo aperto. Solo il diavolo sarebbe tanto codardo da sacrificare i giovani per proteggere gli anziani, ma tutto appare chiaro: è un inferno terrestre. Chiudere a chiave un ragazzo in casa per togliergli tutto, scuola, amici, sport, amori, università, lavoro, è la prova risolutiva che essere giovani in Italia rappresenti una colpa per la quale i grandi si vendicano senza alcuna pietà.

All’orizzonte s’intravede un vaccino capace di eliminare il Covid in via definitiva, ma nessuno in grado di sconfiggere tutti gli altri virus che molto più ferocemente soffocano giorno dopo giorno la tristissima epoca attuale. Sbaglia chi pensa che una volta toccato il fondo si possa solamente risalire: ci si può anche mettere a scavare. Cosa che è probabile avverrà considerando le premesse di chi governa il mondo. Al momento, nemmeno nelle più rosee delle ipotesi si può prevedere un boom economico ad immagine e somiglianza delle grandi rinascite che storicamente seguono una guerra o una depressione. La cascata di miliardi del Recovery Fund, se investita in maniera coscienziosa, avrebbe la forza di rianimare milioni d’italiani e far risorgere una società malata, di far dimenticare un anno sottratto alla vita con violenza disumana. Il rischio è che quei miliardi finiscano nelle mani della mafia invece che andare in soccorso delle politiche giovanili. Sui giornali si leggono promesse, progetti e buoni propositi: tutte parole che condividono il prefisso, nonchè il terrificante odore della menzogna. Risulta cosa buona e giusta pensare al domani che verrà come una novità, peccato che i buoni e i giusti si siano persi in alto mare senza un porto a cui attraccare. E’ un giorno nuovo che puzza già di vecchio.

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Il 2020 appena passato agli archivi, coerentemente con tutti gli altri anni che lo hanno preceduto, rimarrà nella memoria quasi esclusivamente per i dolori, le sconfitte e le perdite. Strano che ogni qual volta muoia una qualsiasi persona la si ricordi sempre con immenso affetto, calore e gratitudine, quando poi il mondo è pieno di farabutti. Diego Armando Maradona: il più grande e pazzo calciatore mai esistito. Forse l’unico che abbia colto il verso senso del gioco del pallone. Protagonista di un viaggio epico e inimitabile, regalò a Napoli il dono dell’unicità. Ennio Morricone: lo si dovrebbe considerare al fianco di Mozart, Beethoven e Wagner. Autore di oltre 500 straordinarie colonne sonore che hanno trasformato tanti film e filmetti in vere e proprie opere d’arte. Paolo Rossi: squalificato per due stagioni dal 1980 al 1982 a causa dello scandalo scommesse che investì la Serie A in quegli anni, trovò la forza per continuare ad allenarsi da solo e senza squadra nella consapevolezza della sua innocenza oltre che nell’amore per il pallone. Durante la stessa estate del suo ritorno in campo al termine della squalifica, venne convocato in Nazionale da Enzo Bearzot per l’imminente mondiale in Spagna nonostante la dura opposizione generale. All’Italia e agli italiani andrà la Coppa del mondo, a lui il Pallone d’oro e la leggenda. Fu il simbolo di un’intera generazione, nemmeno tra mille anni scomparirà mai dalla memoria popolare. Eddie Van Halen: tra i più influenti e talentuosi chitarristi della scena rock internazionale. La sua impronta infinita ed incancellabile scorrerà in eterno nelle arterie di ogni rock band.

Gigi Proietti: mattatore assoluto del teatro italiano. Improvvisatore semplicemente unico nel suo genere. Incarnò quello che tutti vorrebbero essere quando da piccoli si vive nell’età di Bart Simpson, il re delle mandrakate. Sean Connery: per sempre e sempre indosserà lo smoking di 007. D’altronde chi meglio di lui può farlo? Diede una mano a una banda di ribelli a sconfiggere Al Capone per divenire “intoccabili”. Flavio Bucci: “E voi, massa di pecoroni invigliacchiti, sempre pronti a inginocchiarvi, a chinare la testa davanti ai potenti! Adesso inginocchiatevi, e chinate la testa davanti a uno che la testa non l’ha chinata mai, se non davanti a questo strummolo qua! Inginocchiatevi, forza! E fatevi il segno della croce! E ricordatevi che pure Nostro Signore Gesù Cristo è morto da infame, sul patibolo, che è diventato poi il simbolo della redenzione! Inginocchiatevi, tutti quanti! E segnatevi, avanti! E adesso pure io posso perdonare a chi mi ha fatto male. In primis, al Papa, che si crede il padrone del Cielo. In secundis, a Napulione, che si crede il padrone della Terra. E per ultimo al boia, qua, che si crede il padrone della Morte. Ma soprattutto, posso perdonare a voi, figli miei, che non siete padroni di un c.! E adesso, boia, mandami pure all’altro mondo, da quel Dio Onnipotente, Lui sì padrone del Cielo e della Terra, al quale – al posto dell’altra guancia – io porgo… tutta la capoccia! (Il Marchese del Grillo). Giampaolo Pansa, Kobe Bryant, Paolo Guerra, Kirk Douglas, Gianni Mura, Luis Sepùlveda, Giulietto Chiesa, Ezio Bosso, Gigi Simoni, Mario Corso, Pierino Prati, Kelly Preston, Franca Valeri, Philippe Daverio, Stefano D’Orazio.

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Riccardo Chiossi