Chi ha davvero inventato il telefono, e chi il cellulare?

Affascinante excursus sulla storia del telefono e del cellulare. Chi furono i reali inventori di queste due meraviglie tecnologiche?

Il telefono è stata un’invenzione epocale, che ha permesso persone, anche molto distanti tra loro, di poter comunicare quotidianamente. Telefono è formata da due parole greche, che significano, a grandi linee “suono” e “lontano”. Il merito della sua invenzione ha sempre generato contrasti e contese.

Il brevetto per l’invenzione dell’apparecchio fu depositato nel 1876 da Alexander Graham Bell, che lavorava presso la Western Union Telegraph Company. In realtà, è ufficiale che il reale inventore del telefono fosse il nostro connazionale Antonio Meucci.

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Ma forse, lo stesso Meucci avrebbe avuto un predecessore, come informa Skuola.net, il reale inventore del telefono potrebbe essere stato Innocenzo Manzetti.

Dissertazioni su Meucci, l’inventore del telefono

Nel 1834, a Firenze, Antonio Meucci iniziò a lavorare su un apparecchio speciale che avrebbe accorciato le distanze tra le persone. Quell’apparecchio magico altri non era che il telefono. Si trasferì, in seguito, a New York, dove qualche anno dopo riuscì a creare un primo prototipo, detto telettrofono. Grazie a tale invenzione, Meucci riusciva a comunicare con la moglie, costretta a letto a causa di una grave forma di artrite. Meucci passò del tempo a migliorare la sua invenzione, trasferendosi poi a Cuba. Nel 1871 depositò un brevetto provvisorio al prezzo di 10 dollari l’anno, in quanto non poteva permettersi un brevetto definitivo.

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photocredit: Telefono Meucci https://commons.m.wikimedia.org/wiki/File:Telefono_di_Meucci_-_Museo_scienza_tecnologia_Milano_02148.jpg

Riuscì a pagarlo solo un paio di volte e nessuna compagnia telegrafica accettò di finanziarlo. Meucci non si arrese e presentò il suo telettrofono a varie compagnie, tra cui la precitata Western Union Telegraph Company, che non solo rifiutò di finanziarlo, ma lo informò di aver perso i suoi prototipi. Arriviamo al 7 marzo 1876, quel giorno Alexander Graham Bell depositò un brevetto riguardante un apparecchio che avrebbe permesso di inviare e ricevere suoni, tramite ondulazioni elettriche. Bell, a questo punto, si guadagnò il titolo di inventore del telefono, che mantenne per anni e anni.

La mossa di Alexander Graham Bell

Non c’è dubbio che in vita Alexander Graham Bell sia stato un gran furbone. Probabilmente, mentre lavorava alla Western Union Telegraph Company, Bell ebbe modo di osservare i prototipi del telettrofono, di studiarli e di trarre ispirazione per creare il suo telefono. Meucci lo denunciò per avergli rubato l’idea ed alla fine la diatriba passò in tribunale. Alla fine, il giudice diede ragione a Meucci, ma oramai Bell aveva avviato un’importante compagnia telefonica, divenuta in seguito AT&T, un’importante azienda telefonica ancora esistente in America. Meucci morì nel 1889 e nessuno contestò il brevetto di Bell scaduto nel 1893.

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Nel 2002 tutto cambiò

Quindi, ricapitolando, ad inventare il telefono fu Antonio Meucci nel 1871. Tuttavia, in un primo momento, non tutti credettero che il reale inventore fosse lui, poiché non aveva abbastanza soldi per brevettare un simile apparecchio. In seguito, Alexander Graham Bell lo “reinventò” nel 1876 e questo diede vita ad un lungo conflitto giudiziario, vinto dall’italiano nel 1887. Nel frattempo però, Bell sfruttò la sua opera in maniera commerciale, tanto da aprire un’importante azienda ancora esistente in America. Meucci lasciò questo mondo nel 1889. Più di un secolo dopo, il 15 giugno 2002, la Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti riconobbe la paternità del telefono a Meucci, terminando una volta per tutte, la lunga disputa.

Ecco com’era il telefono all’inizio

Inizialmente, il primo modello di telefono era diviso in due parti principali: trasmettitore e altoparlante. Le due parti erano connesse fra loro, tramite un circuito elettrico con la batteria. Data la sua complessità e il suo prezzo non certo accessibile a tutti, il telefono fu un lusso per pochi. La gente che poteva permetterselo aveva la possibilità, tuttavia, comunicare solamente con utenti della stessa linea urbana. La prima telefonata ufficiale è datata 10 marzo 1876, quando Bell, all’epoca docente universitario di Psicologia e dizione, contattò il suo collaboratore, affermando: “Venga qui Watson, per favore. Ho bisogno di lei!”. A partire dal 1881, il telefono (chiamato anche telegrafo parlante all’epoca) veniva utilizzato da professionisti come banchieri e agenti di cambio, ma anche nel settore ferroviario. Solamente dopo la prima guerra mondiale il telefono iniziò ad essere utilizzato frequentemente divenendo parte integrante delle case di molti. Il telefono cambia forma ed inizia ad essere più vicino a quello che noi tutti conosciamo. Stiamo parlando della forma “a cornetta”.

photocredit: uno dei primi telefoni https://commons.m.wikimedia.org/wiki/File:Kellogg_Candlestick_Telephone.JPG#mw-jump-to-license

Come è nato il cellulare?

Chi è stato l’antenato diretto del cellulare? Molti penseranno il telefono, ma non è così in realtà. Il proprio prototipo del telefonino è infatti al radiotelefono, utilizzato dai soldati nel corso della seconda guerra mondiale. Negli anni ’60 la Svezia inventò il primo telefono mobile quasi automatico. Tuttavia, si trattava di un’invenzione precaria è molto effimera. Prima di tutto, risultava essere pesantissimo (oltre 40 kg) ma inoltre, come se questo non bastasse, doveva essere alimentato dalla batteria di un’auto ed aveva un’autonomia molto limitata. Un telefono non molto utile, poiché durava poco, pesava moltissimo e poteva essere effettuare solamente un paio di chiamate.

Il primo vero cellulare così come lo meditiamo fu creato nel 1973 da Martin Cooper, il quale effettuò la prima chiamata tramite l’apparecchio il 3 aprile dello stesso anno. Il cellulare ha quindi meno di 50 anni di vita ed una vera esplosione di modelli ed esemplari sempre più potenti si è avuta solamente negli ultimi 20 anni.

Tuttavia, com’era il primo prototipo di cellulare? Pesava 1 kg, si scaricava in meno di mezz’ora e impiegava 10 ore per ricaricarsi. Inoltre, a differenza dell’odierno smartphone, poteva essere utilizzato solo in alcune zone di New York City. Era un bene di lusso, per persone molto ricche, dato che costava una fortuna! Del resto, questo è il destino della tecnologia: un prodotto all’inizio costa un sacco di soldi, ma pian piano il prezzo scende con il passare del tempo. Basti pensare che con soli 40 euro al giorno d’oggi è possibile acquistare un cellulare molto più potente di quello ideato da Cooper, che costava diverse migliaia di euro.

Sempre da Focus Junior leggiamo come il primo telefonino andò in commercio il 6 marzo 1983. Stiamo parlando del DynaTAC, che pesava un po’ meno di 1 kg, ma costavano la bellezza di 4000 dollari, anche se nel corso degli spot pubblicitari era indicato come prodotto di massa. Solo negli anni ’90, grazie a società come Motorola e Nokia, giunsero in commercio i primi telefonini tascabili, tra cui le prime versioni “a conchiglia”, ossia con lo sportelletto apribile. I nuovi modelli erano pensati affinché fossero acquistabili da tutti, quindi proponendoli ad un prezzo un po’ più contenuto.

Chi è Martin Cooper l’inventore del cellulare?

Martin Cooper https://commons.m.wikimedia.org/wiki/File:2007Computex_e21Forum-MartinCooper.jpg

Nato nel 1928 a Chicago, Martin Cooper è sempre stata una persona dalle grandi ambizioni. Ottenne nel suo percorso di studi sia il Bachelor degree che il Master degree (corrispondenti, nel più e nel meno, alle nostre lauree triennali e magistrali) in Ingegneria elettronica, presso l’Illinois Institute of Technology. Martin Cooper entrò nella Marina. Gran parte della vita di Martin Cooper è stata caratterizzata dal suo rapporto con la Motorola. A 26 anni, Martin vide il grandissimo sviluppo tecnologico degli USA, in piena guerra fredda con il nemico sovietico. La sua avventura nel mondo della telefonia iniziò negli anni 60 quando venne messo a capo proprio della divisione Sistemi di Comunicazione Mobile di Motorola. Fu Martin a inventare il prototipo del cellulare che tutti noi conosciamo e, probabilmente, senza di lui il mondo della comunicazione non sarebbe stato come lo conosciamo attualmente.

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Marco Della Corte
Marco Della Corte
Sono nato a Capua (Caserta) il 4 agosto 1988. Da sempre amante, della letteratura, giornalismo, mistero, musica e cultura pop (anime, manga, serie tv, cinema e videogames). Ho mosso i primi passi su testate locali come Il Giornale del Golfo e la Voce di Fondi, per poi passare a testate più mainstream come Blasting News, Kontrokultura e Scuolainforma. Regolarmente iscritto presso l'ODG Campania come pubblicista, sono laureato in Filologia classica e moderna. Attualmente insegno come docente di materie umanistiche tra liceo classico e scientifico. Ah, dimenticavo: la cronaca nera è il mio pane quotidiano!