L’antico sito archeologico conosciuto come “Ruota dei Fantasmi” o Gilgal Refaim, situato nelle Alture del Golan, continua a suscitare stupore e domande. Questo imponente cerchio di pietre, formato da migliaia di blocchi basaltici disposti in anelli concentrici, rappresenta uno dei misteri più affascinanti del Vicino Oriente. Una recente ricerca ha messo in discussione molte delle ipotesi formulate negli ultimi decenni, aprendo la strada a nuove interpretazioni che intrecciano archeologia, astronomia e antropologia culturale.
Una struttura monumentale di pietra
Il sito si estende per oltre 150 metri di diametro ed è composto da cinque anelli concentrici di pietra. Al centro si erge un tumulo, che molti studiosi ritengono fosse una tomba o un punto di riferimento rituale. La complessità della costruzione lascia intuire un’organizzazione sociale avanzata e conoscenze tecniche notevoli, difficilmente compatibili con comunità nomadi prive di gerarchie. Questa dimensione monumentale suggerisce che il sito fosse destinato a funzioni collettive, piuttosto che a un uso esclusivamente pratico.
Nuove interpretazioni scientifiche
Per anni il cerchio è stato interpretato come un osservatorio astronomico simile a Stonehenge. Alcuni allineamenti sembravano coincidere con solstizi ed equinozi, rafforzando l’ipotesi di un calendario preistorico. La nuova ricerca, basata su sofisticati rilievi 3D e datazioni radiocarboniche, evidenzia invece modifiche strutturali avvenute in epoche diverse. Ciò indica che l’utilizzo del sito è cambiato nel tempo, forse passando da funzioni rituali a funzioni sociali e funerarie.
Ipotesi rituali e simboliche
Molti studiosi sostengono che il sito fosse utilizzato per cerimonie collettive, raduni stagionali e riti di passaggio. La disposizione concentrica potrebbe simboleggiare il ciclo della vita, la connessione con gli antenati e la relazione tra cielo e terra. Alcuni indizi suggeriscono sacrifici animali o banchetti rituali, eventi che rafforzavano l’identità comunitaria e la coesione sociale. Non mancano ipotesi più speculative, che collegano il cerchio a culti cosmici e a conoscenze esoteriche tramandate oralmente.
Importanza culturale e patrimonio
Oggi il sito è visitato da archeologi, turisti e curiosi, diventando un punto di riferimento per chi esplora le Alture del Golan. È considerato uno dei monumenti più enigmatici del Levante, spesso paragonato a Stonehenge e ad altri siti megalitici. La sua importanza risiede non solo nella struttura, ma anche nella capacità di stimolare nuove domande sulla relazione tra uomo, natura e cosmo nelle società preistoriche. La conservazione del sito rimane una sfida, minacciata dal tempo e dalle condizioni geopolitiche della regione.
Tabelle di confronto
| Sito | Localizzazione | Periodo stimato | Funzione ipotizzata |
|---|---|---|---|
| Gilgal Refaim | Alture del Golan | 3000 a.C. | Rituale, funerario, astronomico |
| Stonehenge | Inghilterra | 2500 a.C. | Calendario solare, cerimoniale |
| Carnac | Francia | 3300 a.C. | Riti comunitari, astronomia |
| Caratteristica | Descrizione | Interpretazione |
|---|---|---|
| Anelli concentrici | Cinque cerchi in pietra | Simbolismo ciclico, ordine cosmico |
| Tumulo centrale | Collina artificiale di pietre | Sepoltura o punto rituale |
| Allineamenti solari | Coincidenze con solstizi | Osservatorio o calendario agricolo |
| Materiale | Basalto vulcanico locale | Risorsa abbondante, uso simbolico |
FAQ
1) Dove si trova il Cerchio dei Fantasmi?
Nelle Alture del Golan, un’area ricca di testimonianze archeologiche e di grande valore strategico.
2) Quanto è grande la struttura?
Il diametro complessivo supera i 150 metri, con anelli di pietra che raggiungono altezze variabili.
3) Qual è l’età stimata del sito?
Gli studi più recenti lo datano attorno al 3000 a.C., rendendolo contemporaneo di altre grandi costruzioni megalitiche.
4) Era un osservatorio astronomico?
Alcuni allineamenti lo suggeriscono, ma nuove ricerche indicano usi differenti e stratificati nel tempo.
5) Che significato avevano gli anelli concentrici?
Probabilmente rappresentavano il ciclo della vita e il legame tra comunità, antenati e cosmo.
6) Chi lo ha costruito?
Popolazioni locali con organizzazione sociale complessa e capacità di lavoro collettivo.
7) Perché è importante oggi?
Perché rappresenta un patrimonio unico che unisce archeologia, cultura e spiritualità, stimolando nuove ricerche e riflessioni.
8) Si può visitare?
Sì, ma le condizioni geopolitiche della regione possono influenzare l’accessibilità del sito.
Un enigma che continua a vivere
Il “Cerchio dei Fantasmi” non smette di sollevare interrogativi. La sua imponenza, la sua longevità e le molteplici interpretazioni lo rendono uno dei luoghi più affascinanti e misteriosi del Vicino Oriente. Non è solo un sito archeologico: è un simbolo di resilienza, di memoria collettiva e di legami universali che attraversano tempo e spazio.












