Questa mattina a 83 anni è morto Giovanni Reale. Da molti ricordato come uno dei maggiori filosofi italiani del Novecento. Le ragioni della sua fama sono molte. Ha scritto opere importanti sulla storia della filosofia, sulla filosofia morale e soprattutto sul pensiero antico. Ciò che lo spinse, fin da giovane, ad approfondire lo studio dell’antichità fu la convinzione che l’evento della nascita della filosofia (VI secolo a.C ), sia stato determinante per la civiltà dell’Occidente così come la conosciamo. La filosofia greca ha creato quelle categorie e quel peculiare modo di pensare che hanno consentito la nascita e lo sviluppo della scienza e della tecnica dell’Occidente.
Socrate, Platone, Aristotele, Seneca, Plotino e Agostino sono stati pensatori di sommo interesse per i suoi studi. C’è né abbastanza da occupare un’intera vita e così è stato. Ha vissuto integralmente l’esistenza dello studioso, entrando nella mente e nel cuore dei grandi filosofi poc’anzi citati. Cercando sempre di affrancarsi dal freddo racconto enciclopedico ha reso la storia del pensiero più vicina al mondo odierno. In ambito accademico ha collaborato con Dario Antiseri nella stesura del manuale di filosofia dedicato ai licei, a Milano ha fondato il Centro di Ricerche di Metafisica dove si sono formati i suoi allievi. Giovanni Reale era attualmente professore emerito alla meneghina facoltà di Filosofia del San Raffaele, presso la quale aveva dato vita al Centro Internazionale di Ricerche su Platone (2005). Il contributo fornito alla cultura è notevolissimo, il filosofo affermava che non si può capire la cultura del mondo occidentale senza la filosofia dei greci. Tutto quello che siamo e pensiamo è legato alla nascita del logos greco, è infatti quest’ultimo che ha dato vita alle due componenti essenziali del pensiero occidentale: la lenta evoluzione che ha portato alla nascita della Rivelazione cristiana e la mentalità da cui sono nate la scienza e la tecnica. La tecnica che oggi domina il mondo.