Amityville: la verità sugli episodi paranormali avvenuti nella casa

Amityville ispirò una celebre serie cinematografica omonima a partire dalla fine degli anni '70. Una casa sconvolta da una serie di omicidi.

In questo articolo cercheremo di fare chiarezza sugli orribili episodi che avrebbero sconvolto un’intera famiglia negli anni ’70 mentre era residente in una villetta sita al numero 112 in Ocean Avnue ad Amytiville, vicino Long Island (New York). Secondo le dichiarazioni dei protagonisti di tale vicenda all’interno della casa colonica, in stile olandese, si sarebbero verificati tremendi fenomeni paranormali scaturiti da una misteriosa fonte sovrannaturale di indole tutt’altro che benevola. Ricordiamo come la storia di Amytiville ispirò una serie cinematografica omonima a partire dalla fine degli anni ’70.

Bisogna tuttavia specificare come la villa a cui ci riferiamo fu sconvolta anche da una serie di omicidi. Una casa dall’aspetto tranquillo, rilassante e accogliente, tanto da essere soprannominata High Hopes (“Grandi speranze”). Un aspetto esteriore che fa da contrasto a ciò che si consumò all’interno delle sue mura. Tutto iniziò dall’acquisto della dimora da parte della famiglia De Feo nel 1965. La proprietà venne comprata per 100mila dollari. La famiglia era composta dai coniugi Ronald e Louise e dai loro figli Ronald Junior (22 anni), Dawn (18), Allison (13), Mark (11) e il piccolino di cassa, John (7).

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Amytiville: i primi inquilini

Apparentemente, la famiglia De Feo sembrava contenta dell’affare ultimato. La villa del resto era spaziosa, luminosa, un grande cortile e un piccolo molo privato affacciato su un ampio canale. Sembrava che tutto fosse andato nel migliore dei modi quei 100mila dollari fossero stati ben spesi. Eppure, il vero problema era il figlio maggiore dei coniugi De Feo, Ronald Jr, che in Amytivile sembrò trovare l’ambiente adatto per dare sfogo alle sue frustrazioni e perversioni. Il giovane ebbe immediatamente a che fare con le forze dell’ordine.

Il problematico Ronald Junior

Come informa Vanilla Magazine, nel 1973 Ronald De Feo Junior venne arrestato per furto. Nel 1974 venne denunciato per possesso di droga. A causa della sua condotta i rapporti con il padre Ronald si fecero sempre più problematici: il povero capofamiglia cercò in tutti i modi di risolvere i guai del figlio degenere, ma purtroppo il giovane sembrava irrecuperabile, tanto che la polizia iniziò a tenerlo d’occhio seriamente. Sempre nel 1974, Ronald Jr ne combinò un’altra delle sue: finse di essere derubato, mentre si stava in realtà recando a una banca vicina per depositare all’incirca 18mila dollari sottratti all’impresa di famiglia.

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Dopo aver lavorato diverse ore, Ronald Junior si recò al pub per divertirsi un po’ in compagnia dei suoi amici. A un certo punto, il giovane si accorse di non avere le chiavi con sé. Salutò quindi gli amici e proprietari del locale per tornare a casa. Intorno alle 18:30 torno al pub in stato di shock affermando di aver visto attraverso una finestra tutti i suoi famigliari barbaramente uccisi. Chiamata la polizia e tornato a High Hopes, intorno alle 19 gli agenti rinvennero effettivamente i cadaveri dei membri della famiglia De Feo. Erano stati uccisi a colpi di fucile.

L’arresto di Ronnie

La posizione di Ronnie si fece subito complessa durante l’interrogatorio quando raccontò alcuni problemi non risolti tra suo padre Ronald senior e malavitosi del luogo, cercando di sviare le indagini in un altro contesto. Alla fine il ragazzo confessò di essere stato l’esecutore del pluriomicidio dopo il ritrovamento del fucile. Non fu mai identificato realmente il movente del delitto. Forse fu il movente economico, ma non si hanno sicurezze al riguardo. Finito il processo a suo carico, Ronald Junior venne condannato all’ergastolo.

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L’esperienza della famiglia Lutz

Qualche anno dopo la terribile vicenda, la casa di Amytiville venne acquistata dalla famiglia Lutz, ricordata per essere rimasta nella casa solamente ventotto giorni. Tutti i membri fuggirono via, senza portare alcun effetto personale, il 14 gennaio 1976. Secondo quanto riferito dai Lutz, nel corso del trasloco un sacerdote avrebbe fatto loro visita per benedire la residenza. Un’usanza occidentale della cultura cristiana, praticata anche qui in Italia, del resto. Una volta arrivato nella camera da letto appartenuta un tempo ai fratelli Mark e John De Feo, il prete si fermò.

Una voce incorporea gli ordinò di uscire dicendogli: “Vai via!”. Il sacerdote, molto spaventato, raggiunse i coniugi Lutz. Intimò loro, senza dire nulla di quanto accaduto, che nessuno avrebbe dovuto dormire in quella stanza. Senza chiederne il motivo, la famiglia seguì il consiglio del sacerdote e la camera da letto venne utilizzata come stanza per il cucito. Fin dalla prima notte trascorsa in casa, i Lutz notarono strani avvenimenti. Il capofamiglia, George, avvertì brividi lungo la schiena e inquietanti rumori.

George Lutz si svegliava continuamente la notte, la sveglia segnava le 3:15, la stessa ora in cui Ronald De Feo Junior uccise i suoi cari. Dopo pochi giorni, il povero George iniziò a manifestare comportamenti strani: iniziò a trascurarsi, no facendosi più la barba. Era sempre cupo e non dormiva mai. Anche la piccola di casa, Missy, iniziò a manifestare comportamenti anomali. La bimba trascorreva la maggior parte del tempo in soffitta giocando con un amico immaginario di nome Jodie, dalle inquietanti sembianze di un maiale dagli occhi rossi, come affermato dalla stessa piccola.

Una notte, entrato nella stanza di Missy, George Lutz notò due inquietanti occhi rossi osservarlo nel buio. I fenomeni cupi proseguirono, tra odori nauseabondi, rumori anomali e senso di depressione da parte dei componenti della famiglia Lutz. La famiglia cercò di contattare un esorcista, ma la linea telefonica era sempre occupata. Fu lo steso George allora, pur non avendo gli opportuni voti religiosi, a cercare di liberare la casa infestata con l’ausilio di un crocifisso benedicendo le stanze della dimora. Una strana voce, nel frattempo, ripeteva continuamente: “Vi fermerete?”.

L’ultima notte della famiglia Lutz nella residenza fu caratterizzata da episodi terribili: mobili che si muovevano, lamenti, un caos infernale che intimava gli stessi residenti di andarsene. Così fecero. George avrebbe visto, prima di andare via, una figura incappucciata che apparve per poi svanire. Dopo due settimane dall’evento i coniugi Warren, famosi demonologi, iniziarono a investigare su quanto accaduto, non senza problemi. Ed, mentre iniziò a recitare alcune preghiere, venne spintonato da una forza invisibile, mentre la moglie Lorraine iniziò ad avvertire un malessere.

Ciò che resta da quelle indagini è una foto che vi proponiamo come immagine in evidenza, in cui appare tra le scale la figura di un bambino, che potrebbe essere il piccolo John De Feo, brutalmente ucciso dal fratello Ronald Junior. Esperti di fotografia dichiararono che l’immagine non fu in alcun modo contraffatta. Il bimbo che appare nell’immagine, chiunque (qualunque cosa) sia è considerarsi dunque una presenza autentica nel ritratto.