Bonus giardino 2023: cos’è, come richiederlo e chi ne ha diritto

Hanno diritto al bonus giardino tutti i contribuenti che possiedono o detengono, sulla base di un titolo idoneo, l’immobile.

La circolare 17/E introduce il quadro normativo del bonus giardino 2023, incentivo per tutte le spese riguardanti gli interventi sulle aree verdi degli edifici privati.

Bonus giardino 2023: cos’è?

Il bonus giardino prevede una detrazione fiscale del 36%, suddivisa in 10 quote annuali di pari importo (massimo 5.000 euro per unità immobiliare a uso abitativo) con scadenza al 31 dicembre 2024. La circolare del 26 giugno 2023 ci dice che l’agevolazione è valida per le spese utili alla sistemazione di aree private degli edifici, comprese le pertinenze, le recinzioni, gli impianti di irrigazione, i pozzi, le coperture a verde e i giardini pensili. Sono coperte le eventuali spese di progettazione e manutenzione connesse all’esecuzione degli interventi. Il beneficio non è applicabile agli immobili che hanno una destinazione diversa da quella abitativa (uffici e negozi). In caso di immobili residenziali adibiti in modo promiscuo, sia come attività commerciale che per l’esercizio di una professione, la detrazione si riduce della metà.

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Bonus giardino: chi ne ha diritto?

Hanno diritto al bonus giardino tutti i contribuenti che possiedono o detengono, sulla base di un titolo idoneo, l’immobile. Oltre ai proprietari, la detrazione spetta anche ai nudi proprietari, titolari di un diritto reale di godimento sull’immobile. Possono usufruire del bonus anche gli edifici condominiali, per le spese sulle parti comuni esterne. In questo caso “ha diritto alla detrazione il singolo condomino nel limite della quota a lui imputabile a condizione che la stessa sia stata effettivamente versata al condominio entro i termini di presentazione della dichiarazione dei redditi.”

Tutti i beneficiari del bonus

Le categorie che possono beneficiare del bonus sono perciò: i proprietari dell’immobile; i titolari di nuda proprietà; chi ha l’usufrutto; le persone che hanno l’immobile in comodato d’uso; gli inquilini in affitto; le case popolari; condomini, enti pubblici o privati che corrispondono l’Ires.

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Come richiedere l’agevolazione bonus giardino 2023?

Per ottenere il bonus verde è necessario che l’intervento sia certificato. La ditta esecutrice deve lasciare una ricevuta fiscale valida ai fini di eventuali accertamenti o di una fattura. È poi d’obbligo produrre un’autocertificazione dove si indica la somma totale delle spese portate in detrazione, garantendo che si tratti di lavori documentati e reali che rispettano le normative di legge.

Bisogna presentare perciò fatture o ricevute con codice fiscale del beneficiario della detrazione e descrizione dettagliata dell’intervento effettuato; autocertificazione in cui si attesta che le spese non hanno superato il limite massimo di 5.000 euro previsto della detrazione; documentazione dell’avvenuto pagamento delle spese con mezzi tracciabili (carte di credito, bancomat, bonifico bancario o postale, assegni non trasferibili).

Fate attenzione quando compilate il bonifico: l’Agenzia delle Entrate, nella circolare n.13 del 19 maggio 2019 , ha precisato che il bonifico deve soddisfare determinate specifiche. Pertanto, all’interno del bonifico devono essere presenti:

  • La causale del versamento indica il pagamento effettuato per gli interventi di recupero del patrimonio verde che permettono di beneficiare della detrazione.;
  • codice fiscale del beneficiario della detrazione può essere differente da quello dell’ordinante del bonifico;
  • numero di partita IVA o il codice fiscale del soggetto a favore del quale è stato effettuato il bonifico.

A differenza di altre agevolazioni, non è possibile convertire la detrazione Irpef in sconto in fattura o cessione del credito.

Cosa si può detrarre con il bonus giardino

Tra le spese in odore di detrazione rientrano quelle per la riqualificazione prati; realizzazione pozzi; realizzazione impianti d’irrigazione; sistemazione a verde di aree scoperte private di edifici esistenti, unità immobiliare, recinzioni o pertinenze; realizzazione di coperture a verde e di giardini pensili; grandi potature; spese di progettazione sui lavori effettuati successivamente e appartenenti alle precedenti categorie. Sono escluse la manutenzione ordinaria e l’acquisto di attrezzature per le aree verdi.

Fonte: Agenzia delle Entrate

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