Carte Carburante: cosa sono e come funzionano

Quali scegliere e perché, ecco le varie tipologie di carte carburante

Nell’ultimo anno la Pubblica Amministrazione ha fatto un ulteriore passo in avanti nel processo di digitalizzazione della burocrazia, già avviato da tempo, con l’introduzione dell’obbligo della fattura elettronica non solo nei rapporti tra la Pa e le aziende private, ma anche in quelli tra titolari di p. iva e in alcuni casi anche in quelli tra aziende e consumatori.

Queste modifiche normative (introdotte dalla Legge di Bilancio n.205/2017, approfondite in seguito anche dalla circolare 8/E del 30 aprile 2018 dell’Agenzia delle Entrate) hanno portato ad una piccola, grande rivoluzione soprattutto nel mondo dei rifornimenti di carburante per le imprese e i liberi professionisti i quali, per ottenere le detrazioni legate proprio a questi, devono per forza pagare la transazione con un metodo tracciabile (bancomat, assegni, bonifici o carte di credito, ad esempio) e richiedere la fattura elettronica, pena l’inammissibilità della spesa.

Carte Carburante, il rimedio

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Proprio per venire incontro a queste nuove norme per l’acquisto dei carburanti, che hanno definitivamente pensionato la vecchia scheda carburante (il foglio di carta usato per segnare ogni rifornimento, riportando di volta in volta timbro e firma dell’addetto della stazione indipendentemente dal metodo di pagamento scelto), sono state sviluppate le carte carburante: parliamo di carte di credito o prepagate da poter utilizzare solo ed esclusivamente su questi circuiti.

Molti sono i tipi attualmente presenti sul mercato a disposizione dell’impresa: è meglio carta di credito o prepagata? Reale o virtuale? Brandizzata, quindi legata ad uno specifico marchio, o libera? Tutto dipende da quelle che sono le necessità aziendali. Vediamo nel dettaglio come funziona questo metodo di pagamento.

Carta di credito e carte prepagate

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La differenza principale tra queste due tipologie è il proprietario del contante utilizzato: nel primo caso l’istituto che emette la carta di credito anticipa i soldi per l’azienda, che poi glieli rimborserà (spesso dietro pagamento di un interesse) solo successivamente; nel secondo caso è l’impresa che usa sin da subito il suo denaro e sfrutta la prepagata come semplice “portafoglio”.

Cosa comporta questo? Per ottenere una carta di credito (non solo legata al circuito dei rifornimenti di carburante), l’ente chiederà delle garanzie sempre maggiori all’impresa, tanto più grande sarà l’importo messo a sua disposizione. Per le grandi aziende queste richieste quasi mai sono un problema, viceversa potrebbero limitare l’operato delle piccole e medie partite iva, o essere proibitive per i liberi professionisti.

Carte reali o virtuali

Grazie agli ultimi ritrovati tecnologici potreste trovarvi nella posizione di scegliere tra una carta reale o virtuale. Le prime altro non sono che le tessere di plastica che teniamo tutti nel portafoglio, le seconde, introdotte solo da pochi anni, sono numerazioni o portafogli elettronici che non hanno bisogno di un supporto fisico.

Spesso sentite parlare di carte virtuali per tutelare gli acquisti su internet (ad esempio sui principali siti di e-commerce), ma alcune piattaforme bancarie e di credito hanno dato ai propri utenti la possibilità di effettuare transazioni con le proprie carte magnetiche (bancomat o carte di credito) senza bisogno di esibire la tessera. Questa tipologia ancora non è molto frequente, se non presso gli sportelli ATM e in poche altre casistiche, ma ciò non toglie che la direzione verso cui stiamo andando sia quella di eliminare tutti i supporti fisici (contanti o plastiche).

Carte brandizzate e libere

L’ultimo gruppo, più strettamente legato al mondo dei rifornimenti carburante, che affronteremo è quello che differenzia tra le carte brandizzate, quindi legate ad un particolare circuito, e quelle libere, utilizzabili presso qualsiasi distributore.

A meno che non siate legati ai programmi fedeltà proposti, o abbiate particolari accordi corporate con qualche grande distributore, vi consiglio di optare per una carta che vi consenta di scegliere di volta in volta il punto di rifornimento migliore: in questa maniera potreste sia risparmiare sensibilmente (anche 30 centesimi per litro), sia sentirvi liberi di scegliere l’itinerario migliore senza pensare se lungo la strada sia presente un punto convenzionato.

Come avete avuto modo di leggere, molte sono le proposte a vostra disposizione. Un ultimo consiglio per voi: tra i vari servizi offerti dalle carte, scegliete quelle che abbiano un sistema di archivio elettronico delle fatture elettroniche. In questa maniera, specialmente se avete un parco macchine ben fornito, eviterete di dover inventare voi un modo per classificare le bolle generate di volta in volta per ognuno dei rifornimenti dei vostri mezzi.

Lorita Russo
Lorita Russo
Social media specialist, Seo Specialist, specializzata in tecnologia, scienza e cucina. Sono un influencer e reviewer, amante della lettura umanistica e dei problemi sociali. Ho un sito di cucina Facili idee e il gruppo Facebook che conta ben 150 mila follower