Castello di Poppi: il mistero del fantasma di Matelda

Parleremo del fantasma della bella Matelda.

Castello di Poppi: il mistero del fantasma di Matelda

A Poppi in provincia di Arezzo si erge una rocca molto antica appartenuta ai Conti Guidi. Il Castello che risalirebbe, secondo alcune ricostruzioni al 1191, avrebbe assistito alla battaglia tra Guelfi fiorentini e Ghibellini di Arezzo. Al suo interno soggiornò anche il sommo poeta Dante Alighieri. Tra queste mura, leggenda vuole, si aggirerebbe il fantasma di una donna bellissima, Matelda, contessa Guidi. Si racconta che fosse il sogno proibito di ogni giovane dell’epoca. Il signore del castello era un uomo rigido e spietato e in tutta la Toscana era famoso per punizioni indicibili verso chi solamente osava alzare lo sguardo a fissare la sua sposa.

Castello di Poppi: il mistero del fantasma di Matelda

L’uomo incaricò ad alcuni suoi uomini di spiare Matelda in sua assenza. La bella donna trascorreva molte ore della giornata in solitudine, reclusa nella sua camera. Ben presto, però, si rese conto che il matrimonio con quell’uomo era giunto al termine. Decise così di ingegnarsi e ottenere un po’ di compagnia maschile. Ciò la portò ad avere molte volte rapporti fedifraghi con gli ospiti del castello. Matelda utilizzava un sistema semplice per disfarsi dell’amante di turno. All’alba invitava l’amante ad uscire dal castello da un passaggio nei sotterranei dicendogli che era un’uscita segreta; in realtà il cunicolo era buio ed era pieno di trabocchetti con tanto di spuntoni e lame acuminate. Per quanto forte o agile potesse essere il suo amante, non poteva far nulla per sfuggire a quella terribile trappola.

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Castello di Poppi: il mistero del fantasma di Matelda

Quelle trappole erano molto profonde e non lasciavano scampo a nessun uomo. Ben presto nella cittadina si sparse la voce che dietro le sparizioni ci fosse il coinvolgimento della bella Matelda. Così, mentre il marito era lontano da casa, una folla inferocita catturò la donna, la trascinarono in cima alla torre e la murarono viva. Il suo fantasma, secondo alcune testimonianze, si aggirerebbe ancora oggi tra quelle mura in cerca di pace. Alcuni visitatori affermano di avvertire una voce flebile e provocante e di sentire soffi sul collo che provocano brividi di freddo e di piacere.