Chiara Ferragni e Alessandra Balocco sono indagate dalla Procura di Milano, dalla Guardia di Finanza e dall’Antitrust per truffa aggravata.
Secondo le istituzioni, le due imprenditrici erano consapevoli del fatto che con le vendite non ci sarebbe stata alcuna beneficienza. Oppure, dalle parole di Chiara Ferragni e Alessandra Balocco, la campagna di beneficienza è stata condotta commettendo degli errori di comunicazione che hanno portato ad un equivoco.
Il PM, si legge sul corriere, potrà procedere nelle indagini e nell’accusa anche senza querela presentata dai consumatori coinvolti, cioè da chi ha acquistato il pandoro Balocco con l’intenzione di fare beneficienza che invece non è stata fatta.
Caso Ferragni Balocco: truffa condotta con mezzi informatici
Come descritto ieri, la truffa secondo gli inquirenti è stata condotta con mezzi informatici, i consumatori sono stati tratti in inganno con campagne sui social e post ben visibili perché ricchi di visualizzazioni e like. L’accusa di truffa aggravata è la seguente: Chiara Ferragni ha ingannato i consumatori facendo credere che acquistano un pandoro Balocco griffato, e con in vista il famoso logo delle Ferragni, avrebbero contribuito a fare una donazione all’ospedale Regina Margherita di Torino. Il prezzo sostenuto dai consumatori per questo atto è molto alto per un pandoro, triplicato.
Le accuse di truffa partono dalla campagna natalizia 2022
Gli inquirenti chiariscono che, così, non si è fatta beneficienza ma Balocco e Ferragni hanno ottenuto un vantaggio in termini di pubblicità, di conseguenza in termini commerciali, e non solo.
Le indagini su queste accuse sono ancora in corso, ma intanto l’Antitrust ha comunque commissionato una multa tanto a Ferragni quanto all’Ad Alessandra Balocco. Codacons e Assourt da fine dicembre hanno presentato ben 104 esposti e la campagna indiziata è di Natale 2022, il caso Pandoro Pink Christmas.
Incasso ricevuto per l’attività di influencer
L’accusa potrebbe confermarsi per l’incasso ricevuto da Chiara Ferragni per fare da testimonial nella campagna pubblicitaria, i soldi sono stati incassati ricevuti Balocco attraverso delle aziende collegate all’influencer, Fenice SRL e TBS Crew SRL.
Tramite la lettura di email, gli inquirenti hanno scoperto che una persona all’interno della Balocco aveva avvisato del rischio di pubblicità ingannevole collegando la donazione alla vendita, il tutto con introiti e pagamenti di incarichi (l’attività di influencer o rappresentanze) molto elevate.
Perdite milionarie e opinioni di altri influencer sul caso Ferragni Balocco
Il caso Balocco ha comportato una perdita di circa cinque milioni di euro per Chiara Ferragni. Dopo la rinuncia di Coca Cola e altre importanti aziende alla collaborazione con l’influencer per campagne in corso, si rischia l’ulteriore perdita di fatturato annuale che ammonta a dieci milioni di euro.
Per ora, dopo le critiche rivolte da Giorgia Meloni che ha accusato Chiara Ferragni di fare finta beneficienza e ha anche chiesto maggiori controlli sulle donazioni, si leggono le prime impressioni di chi il settore del marketing social lo vive. Da una parte, c’è solidarietà per Chiara Ferragni, sperando che tutto si risolva, le accuse devono essere convalidate e chiarite tutte le questioni emerse con le indagini. Dall’altra, ci sono opinioni che parlano di bisogno di regole e controlli sul marketing social soprattutto attorno al tema della solidarietà, lo fa Andreaa Tolomeiu, modella con 75 follower intervistata da Repubblica.