Clemente Alvarez: il mistero dell’ospedale infestato

Amanti del paranormale, oggi parleremo di un ospedale che a detta di molti sarebbe infestato.

Clemente Alvarez: il mistero dell’ospedale infestato

Ritorna la nostra rubrica dedicata al paranormale. Oggi ci troviamo Rosario, una piccola città della provincia di Santa Fe (Argentina). Qui sorge il Clemente Alvarez, un ospedale che, a detta di molti, sarebbe infestato.

L’Hospital de Emergencias Clemente Álvarez è tutt’ora operativo. Molti dottori ed infermieri che lavorano lì ma anche pazienti e familiari hanno raccontato di alcuni fenomeni paranormali che avvengono nell’edificio. Magazzini spesso ritrovati sotto sopra anche se chiusi a chiave, ombre nei corridoi del piano interrato anche di giorno, sussurri, nebbioline vaganti e ascensori che nel cuor della notte si attivano da soli.

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Si racconta che tra i molti spiriti che si aggirano nell’ospedale ci siano quelli di due bambini che si rincorrono al piano terra e che appaiono all’alba nei pressi dell’entrata. Ma non solo, ci sarebbe anche il fantasma di un’infermiera che negli anni ’70 si suicidò per pene d’amore. Non finisce certo qui, infatti, si aggirerebbe tra i corridoi dell’ospedale anche il fantasma di un’anziana donna che negli anni ’90 fu dichiarata morta per ben 4 volte prima che fosse giunto veramente il suo momento. Si narra che la donna si svegliò per ben due volte in obitorio e le altre due dopo che venne steso il lenzuolo bianco sul suo volto.

L’8 maggio del 2002 due infermieri erano in pausa quando ebbero l’impressione che una sedia a rotelle nel corridoio si muovesse. Sebbene non fosse la prima volta, uno dei dipendenti ha preso il suo smartphone e ha deciso di fare alcune foto alla sedia. In una di queste si vedrebbe una forma eterea dall’aspetto chiaramente umano che se ne stava seduta sulla carrozzina.

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L’autore della foto, sostiene di non aver fatto alcun tipo di ritocco e che la foto è originale. Resta la convinzione che nell’ospedale Clemente Alvarez si aggirino le anime di persone che non riescono a trovare pace e che non si rassegnano, molto probabilmente, all’idea di essere morti.