Nel bel mezzo di tempi turbolenti, è frequente osservare come le persone si rifugino in comportamenti che garantiscano un senso di controllo e stabilità. Una ricerca recente condotta dall’Università dell’Arizona suggerisce che la collezione di oggetti è uno di questi comportamenti. Questo studio, pubblicato nel Journal of Consumer Research, esplora le motivazioni psicologiche dietro il collezionismo e come queste si intensifichino durante momenti di incertezza, come quello vissuto durante la pandemia di COVID-19.

Il collezionismo: un comportamento universale

La passione di raccogliere oggetti, siano essi dischi in vinile, figurine o esperienze di viaggio, non è un fenomeno nuovo. Storicamente, le persone hanno sempre trovato piacere e soddisfazione nel possedere serie complete o collezioni di articoli di vario genere. Nicholas Thomas, un noto antropologo, evidenzia come il collezionismo sia stato una pratica diffusa anche in tempi storici remoti, con persone che raccoglievano artefatti e reliquie provenienti da altre culture.

Il bisogno di controllo

Ma qual è la ragione per cui ci sentiamo attratti dal collezionismo, specialmente durante tempi difficili? Gli studiosi dell’Università dell’Arizona, guidati da Martin Reimann, delineano il collezionismo come una risposta al bisogno intrinseco di ordine e controllo. La ricerca ha rivelato che l’impulso di “completare” una collezione diviene più urgente quando le persone percepiscono di aver perso il controllo sulle loro vite. Questo fenomeno si è manifestato chiaramente durante la pandemia, periodo in cui si è osservato un aumento significativo del sostegno a campagne di crowdfunding per prodotti collezionabili.

Collezionismo nel mondo digitale

Nel mondo dei videogiochi, come in quello materiale, il collezionismo svolge un ruolo essenziale. Un esempio emblematico è fornito dal gioco di ruolo Genshin Impact, dove i giocatori accumulano personaggi e oggetti in collezioni. La ricerca ha evidenziato che l’interesse dei giocatori è maggiore quando percepiscono che la loro collezione è vicina al completamento, sottolineando come il senso di struttura e ordine sia un potente motivatore.

Il ruolo delle aziende nel coltivare collezionisti

In un mondo in cui il marketing gioca un ruolo chiave, è fondamentale capire come le aziende possano sfruttare questo desiderio di controllo e completamento. Molte aziende hanno adottato strategie di vendita che incentivano il collezionismo, progettando prodotti che siano parte di serie finite e facilmente collezionabili. Un esempio di successo è il franchise dei Pokémon, costruito sull’imperativo di dover “acchiappare tutti”.

È sempre un bene rimanere in guardia contro gli eccessi: aggiungere continuamente nuovi elementi a una collezione può portare a frustrazione nei consumatori, erodendo il senso di completamento.

I rischi del collezionismo

Sebbene il collezionismo possa ridurre l’ansia, offrendo una distrazione dai problemi quotidiani, esso comporta anche rischi psicologici ed economici. Situazioni di spese compulsive e debiti possono insorgere se la passione diventa incontrollata. Pertanto, è essenziale riconoscere e gestire i propri impulsi, equilibrando il desiderio di collezionare con la realtà delle proprie risorse.

Consigli per collezionisti

Un collezionismo sano può essere nutrito attraverso:
– Stabilire un budget mensile.
– Focalizzarsi su serie finite e gestibili.
– Evitare acquisti impulsivi dettati dall’emozione del momento.

Il collezionismo rappresenta una parte integrante della natura umana, capace di offrire una struttura in momenti di incertezza e caos. Come in ogni cosa, è fondamentale bilanciare passione e pragmatismo, garantendo che questo hobby non diventi una fonte di ulteriore stress.