Durante una seduta spiritica si manifesta lo spirito inventato dai partecipanti

Come un gruppo di ricerca psichica ha portato alla "vita" il fantasma di Philip, un personaggio del tutto inventato

PhotoCredit: Pexels https://www.pexels.com/

Nella storia del paranormale e in special modo dello spiritismo si legge spesso di contatti con presunte entità e spiriti di defunti che cercano di risolvere fatti rimasti in sospeso. E i metodi sono diversi: la tavola Ouija, un medium che faccia da tramite, la scrittura automatica e la seduta spiritica. Queste entità sono davvero spiriti di persone defunte o sono prodotti dalla mente umana?

Per capire la natura del fenomeno, nel 1973, un gruppo di ricercatori psichici della Toronto Society for Psychical Research (TSPR), in Canada, ha ottenuto risposte da uno spirito disincarnato che si è manifestato durante la seduta spiritica, la cui identità, personalità e ricordi erano stati inventati proprio dallo stesso team di ricerca. L’idea era quella di riunire un gruppo di persone che avrebbero costruito l’identità un personaggio completamente immaginario e poi, attraverso le sedute spiritiche, sperimentare se fosse possibile contattarlo e ottenere una sua apparizione. Il gruppo di ricerca era formato da dieci persone fra cui ingegneri, sociologi, psichiatri, filosofi e un’ex infermiera di nome Sue, che era presidente della sezione canadese di Mensa, un’associazione internazionale senza scopo di lucro che vanta membri con un elevato Quoziente Intellettuale. Sue era stata incaricata di inventare la storia immaginaria del fantasma di nome Philip Aylesford. Un’altra donna del gruppo, Andy, ha disegnato il volto di Philip.

L’identità di Philip e le sedute spiritiche

Philip venne descritto come un aristocratico inglese, vissuto a metà del 1600 nei pressi di Diddington, un piccolo villaggio nel Cambridgeshire, in Inghilterra. Era cattolico e sostenitore di Carlo I d’Inghilterra. Si era sposato con una bellissima donna, Dorothea, che era al contempo fredda e crudele. Un giorno, durante una cavalcata fra le campagne, Philip incontrò una zingara molto affascinante dai capelli corvini di nome Margo, e se ne innamorò all’istante. La relazione clandestina venne presto scoperta da Dorothea che accusò la rivale di aver fatto un sortilegio per rubarle il marito. Temendo di perdere tutti i suoi beni, Philip non obiettò all’accusa che finì in tribunale e Margo venne arsa sul rogo come strega. Per il forte dolore e per i sensi di colpa, Philip si suicidò gettandosi dall’alto delle mura del castello.

Ogni membro del gruppo ha memorizzato la storia e ha cercato di visualizzare il finto ritratto di Philip, rendendolo il più reale possibile nelle loro menti. Il team si è riunito settimanalmente per un anno, sedendosi in cerchio attorno a un tavolo dove al centro c’era il disegno del volto di Philip. Le sedute “spiritiche” non si svolgevano mai al buio, ma alla luce del sole o, se avvenivano di sera, alla luce di lampade o al lume di candela.

Dopo un po’ di tempo, i membri del team si ritrovarono a convincersi che Philip fosse davvero vissuto, ma per un anno non ci furono risultati significativi. Una di loro, Iris Owen, la moglie di George che era alla presidenza della TSPR, pensò che dovessero attenersi ai rituali del XIX secolo adottati nelle sedute spiritiche, nelle quali i partecipanti sedevano in un’atmosfera rilassata e allegra, cantando canzoni e inni, facendo battute e portando la conversazione sul defunto da contattare. Così il team fece lo stesso pur non designando una persona come medium, ponte fra il mondo dei vivi e quello dei morti.
Al tavolo sedevano in otto, mentre George Owen e il dottor Joel Whitton, uno psichiatra, erano presenti come osservatori.

Philip inizia a manifestarsi

Durante la terza e quarta seduta, il gruppo sentì il tavolo vibrare, seppur fosse una vibrazione molto flebile, ma che gradualmente iniziò ad essere anche udita. A quel punto il tavolo iniziò a muoversi in maniera consistente e ciascuno di loro poteva riscontrare che nessuno lo stava spingendo, tirando o stava picchiando emettendo i cosiddetti raps, un colpo per il sì e due colpi per il no. Quando venne chiesto se fosse Philip a muovere il tavolo, si sentì un forte colpo, come risposta positiva alla domanda.

Da quel momento lo “spirito” di Philip sembrò manifestarsi ad ogni seduta e, attraverso i colpi, per confermare la sua storia. Oltre ai colpi, il presunto fantasma sembrava manifestarsi con il lampeggiare delle luci o con particolari movimenti del tavolo: levitava, si inclinava, oscillava su due gambe o su una sola, anche a tempo di musica, come se seguisse i movimenti di un valzer, mettendo in difficoltà coloro che cercavano di tenere i palmi delle mani sul tavolo. Una volta misero una caramella sul tavolo e quando questo si è inclinato di quarantacinque gradi, la caramella non cadde. Provarono a fine seduta ad inclinare il tavolo e la caramella scivolò cadendo a terra. Philip si manifestava anche solo in presenza di quattro membri del team. Durante il break estivo del 1974, alcuni partecipanti assistettero a fenomeni poltergeist nelle proprie case.

Che Philip fosse una creazione dell’immaginario collettivo del gruppo era evidente nei suoi limiti. Sebbene potesse rispondere con precisione alle domande su eventi e persone del suo periodo di tempo, non sembravano essere informazioni di cui il gruppo non fosse a conoscenza. In altre parole, le risposte di Philip provenivano dal loro subconscio, dalle loro stesse menti. Alcuni membri pensavano di aver sentito dei sussurri in risposta alle domande, ma nessuna voce è mai stata registrata su nastro.

L’interesse dei media e ulteriori esperimenti

La locandina del film che si ispira al Philip Experiment

L’esperimento Philip ha chiaramente attirato l’attenzione dei media, in special modo delle stazioni televisive canadesi. Il culmine dell’esperimento è stata una seduta spiritica condotta davanti a un pubblico dal vivo di cinquanta persone. La sessione è stata anche filmata come parte di un documentario televisivo oggi disponibile in DVD, dal titolo Philip, the Imaginary Ghost. Nel 2014 il regista John Pogue (The Skulls, U.S. Marshals) dirige il film Le origini del male (The Quiet Ones), ispirandosi all’esperimento di Philip, nonostante la trama viri su un tema completamente opposto.

Per dimostrare che l’esperimento fosse replicabile, venne riproposto da un altro gruppo della TSPR con un personaggio femminile di nome Lilith, una ragazza franco-canadese che divenne un membro della resistenza francese durante la seconda guerra mondiale, catturata inseguito e giustiziata da un plotone di esecuzione per essere stata una spia. Dopo circa un mese di sedute, iniziarono le “conversazioni” a suon di colpi.

Un terzo esperimento fu replicato nel 2004 dalla Merseyside Anomalies Research Association of England, sperimentando la manifestazione dello spirito di Humphrey e un quarto esperimento nel 2007, a Sydney, in Australia, nel quale sei partecipanti hanno creato la storia di Skippy Cartman, una ragazza australiana di 14 anni, ottenendo risposte attraverso suoni e colpi. Il presidente della TSPR, George Owens, affermò così, che qualsiasi gruppo di persone può acquisire la capacità di generare tali fenomeni.

Conclusioni ed ipotesi

Secondo lo psicologo Joel Whitton che era supervisore durante le sedute spiritiche, la spiegazione risiede nei concetti junghiani. Tentando consapevolmente di essere bambini attraverso un comportamento giocoso, gli effetti sono stati prodotti dai partecipanti come meccanismo di difesa subconscia, facendo regredire il loro comportamento a una mentalità infantile, nella quale dottor Owen, presidente della TSPR, prende il posto simbolico del padre che li compiace. L’esperimento è stato criticato per la mancanza di solidi controlli e per gli scarsi e ambigui risultati a causa dell’inaffidabilità delle sedute spiritiche.

Mentre alcuni concluderebbero che questi esperimenti hanno dimostrato che i fantasmi non esistono, che tali cose sono solo nella nostra mente, altri sosterrebbero che il nostro inconscio potrebbe essere responsabile di questo tipo di fenomeni solo alcune volte e che i fantasmi esistono o che seppur Philip era completamente immaginario, il gruppo di Owen ha davvero contattato il mondo degli spiriti e uno spirito giocoso ha colto l’occasione di queste sedute spiritiche per “agire” come spacciandosi per Philip e produrre gli straordinari fenomeni psicocinetici registrati.

Comunque sia, come accade per la maggior parte di queste indagini, ci lasciano più domande che risposte sui fenomeni paranormali. L’unica conclusione certa è che c’è molto nella nostra esistenza che è ancora inspiegabile, dalla coscienza alle leggi dell’universo e speriamo che un giorno le risposte saranno più chiare.

Articolista freelance, appassionato di cinema, musica e folklore