I Catastrophe Bond: la Finanza scommette su Madre Natura

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La Finanza mondiale ha la fama di essere, tra i settori dell’Economia, uno dei più creativi in assoluto. Uno degli strumenti finanziari più curiosi sono i Catastrophe Bond. Sono nati vent’anni fa ma saliti alla ribalta solo negli ultimi dieci anni, nel corso dei quali si è verificata un’importante crescita della richiesta degli stessi. Ma cosa sono? Si tratta di titoli, di durata che varia da uno o tre anni, emessi da Assicurazioni per avere le risorse necessarie a risarcire i danni da catastrofe ai propri clienti, nel caso in cui esse si verifichino.

Gli acquirenti del titolo hanno diritto agli interessi e alla restituzione una volta finito il periodo indicato sullo stesso. Il rischio è di veder perso in tutto o in parte il capitale investito nella malaugurata circostanza che una catastrofe travolga il Paese in cui l’assicurazione che ha emesso il titolo opera.

Poiché, per fortuna, le grandi catastrofi si ripetono in media ogni cinquant’anni, si tratta di titoli con un rischio contenuto e con un alto rendimento.

Si tratta, per via della loro natura, di titoli slegati dall’attività del mercato e, per questo, molto apprezzati da investitori come fondi pensione, sempre interessati a diversificare la propria attività. Infatti, la probabilità di un disastro economico lo stesso giorno di una super eruzione o alluvione è infatti molto bassa.

Dagli anni Novanta, periodo in cui sono nati, la quasi totalità di questi titoli sono stati rimborsati a scadenza senza che gli investitori abbiano perso neppure un centesimo di quanto investito. Ma non sempre va bene. Ne sanno qualcosa le persone che hanno visto svanire i propri risparmi investiti a in Catastrophe Bond a causa della disgrazia di Fukushima e dell’uragano Kathrina.

La Finanza ha sempre cercato di proporre nuovi prodotti finanziari e continuerà a crearne di nuovi e originali. Quindi, i titoli di cui ho scritto, non saranno gli ultimi ad essere creati ma rimarranno per tanto tempo tra i più interessanti per tanti motivi. Dal punto di vista economico aiutano le Assicurazioni ad essere salvaguardate di fronte a grandi rischi, avvantaggiando i beneficiari e le aree soggette a disastro. Se le Assicurazioni hanno abbastanza fondi possono, infatti, erogarli prima facilitando i rimborsi e, quindi, facendo ripartire prima la ricostruzione. Per gli investitori, per via delle basse probabilità nel breve periodo si tratta di un investimento redditizio e a basso costo.

Andando oltre l’aspetto economico, mi piace pensare che possa rappresentare un’occasione per avvicinare persone di luoghi diversi. Infatti, chi investe in questo tipo di titoli, deve informarsi sul territorio al quale sono legati e, anche se con finalità poco altruistiche, stare attento a quel che succede, sperando sempre che tutto vada bene.

Non è del tutto disinteressato ma un buon augurio non è mai una cosa sgradita.

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