Controcorrente rispetto a quello che fino ad ora è stato detto del caffè e dei suoi effetti non benefici sull’organismo, uno studio coreano i cui risultati sono stati pubblicati sulla rivista Heart. Bere caffè in modo moderato infatti può essere considerata una sana abitudine che apporta con i suoi nutrimenti un effetto positivo sull’apparato cardiovascolare.
Secondo lo studio citato è stato rivelato che su un campione di 25mila lavoratori d’entrambi i sessi chi tra coloro consumavano un caffè in quantità ma anche intensità equilibrata avevano le arterie più pulite rispetto a chi ne beveva troppo o niente. In sintesi la ricerca afferma che la caffeina riesce ad impedire il deposito di calcio nell’arterie evitando in tal modo la comparsa di ictus ma anche ischemie. La notizia è stata accolta con clamore e anche con una certa soddisfazione dagli addetti ai lavori ma soprattutto da chi ama il caffè e ne consuma una quantità rilevante durante la giornata.
Resta fermo che alcuni effetti collaterali negativi legati al caffè sono certi e non bisogna sottovalutarli. La chiave per non abusare del consumo di caffè è quella di tenere conto della quantità: 400 mg al giorno per individui adulti è la dose ideale per avere effetti benefici da questa ambita e popolar bevanda. Ovviamente le donne in gravidanza dovranno dimezzare la dose così come quelle persone che sono affette da particolari patologie.
Il caffè: quante tazzine al giorno?
Il caffè soprattutto in Italia è un must quotidiano, il suo consumo a volte è stato considerato eccessivo ma è davvero difficile non farsi conquistare dall’aroma e dal sapore di un buon caffè made in Italy. E allora qual è la dose giusta da consumare al giorno? Solitamente i medici sono d’accordo nel permettere almeno tre tazzine al giorno, una dose equilibrata e ben tollerata dall’organismo che ne trae effetti benefici.
La notizia rivelata dagli studi coreani conferma che le tre tazzine al giorno possono avere un effetto positivo sul sistema cardiovascolare, di conseguenza le due o anche tre tazzine al di’ possono essere consumate con serenità e appagamento.
Inoltre uno studio condotto al Policlinico Gemelli evidenzia capacità di difesa del caffè nei confronti dei livelli di glicemia.
Naturalmente prima di eliminare o integrare nuovi alimenti e bevande è indispensabile il consulto competente di un medico.