Il mistero di Rosalia, la mummia bambina di Palermo

Il mistero della mummia bambina a Palermo.

«Passeggiando non torna essere garbato e presentabile come i cittadini di Palermo, allineati nei corridori sotterranei dei Cappuccini a Porta Nuova. Stanno là allineati rinsecchiti e godono la stima di tutti» con queste parole Thomas Mann, nel suo romanzo “La montagna incantata”, parlava delle catacombe del Convento dei Cappuccini a Palermo.

Ed oggi ci troviamo proprio qui, nella città siciliana, per parlarvi di Rosalia. La mummia bambina. Nel quartiere Cuba sorge il convento dei Cappuccini annesso alla chiesa di Santa Maria della Pace, entrambi risalenti al XVI secolo. Nel sotterraneo si trovano le famose catacombe dei Cappuccini in stile gotico. Si tratta di un vasto cimitero che attira la curiosità di numerosi turisti. Una lunga esposizione di cadaveri esposti, che offre ai visitatori, spunti di riflessione sulla caducità della vita, sulle vanità terrene. Queste catacombe furono scavate alla fine del ‘500 in stile gotico con sottotitoli a volte a crociera ogivali costolonate e a volta ogivale. Le mummie sono vestite dalla testa ai piedi, divise per sesso e categoria sociale e disposte in piedi o coricate. Numerose salme appartengono comunque a frati dell’ordine dei Cappuccini stessi.

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Il mistero di Rosalia, la mummia bambina di Palermo

Il metodo di imbalsamazione prevedeva prima di tutto di far “scolare” la salma per circa un anno, dopo averle tolti gli organi interni. Quindi il corpo, più o meno rinsecchito, veniva lavato con aceto, riempito di paglia, e rivestito con i suoi abiti. Un altro metodo di imbalsamazione prevedeva un bagno di arsenico o acqua di calice.

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Tra le salme custodite in queste catacombe c’è quella di una bambina, Rosalia Lombardo. Nata a Palermo il 13 dicembre e deceduta a causa della polmonite il 6 dicembre 1920. La bambina sarebbe stata, secondo fonti attendibili, una delle ultime persone a essere ammesse alla sepoltura nella cripta. Fu il padre della bambina a chiedere l’imbalsamazione che venne effettuata attraverso una miscela composta da formalina, glicerina, acido salicilico ed infine sali di zinco. Il corpo della piccola è praticamente intatto, ciò le è valso il soprannome di Bella addormentata, dal momento che a chi la vede sembra stia semplicemente dormendo.

Il mistero di Rosalia, la mummia bambina di Palermo

Un anno fa, un mistero ha avvolto la mummia della bambina. Secondo alcuni testimoni la bambina avrebbe aperto e chiuso gli occhi più volte al giorno. Tale fenomeno è stato registrato dalle telecamere installate nella stanza dove riposa la bambina. Un mistero al quale, però, il conservatore del sito, Dario Piombino Mascali ha voluto dare una spiegazione logica. “Si tratta solo di un’illusione ottica prodotta dalla luce che filtra dalle finestre laterali, e che durante il giorno è soggetta a cambiamenti” ha spiegato l’uomo. “La mummia ha cambiato posizione: prima era inclinata grazie a un supporto ligneo, adesso, nella nuova vetrina, è in posizione orizzontale. Si osserva quindi, meglio che in passato, che le palpebre non sono totalmente chiuse, né lo sono mai state” ha aggiunto, poi. Un’altra spiegazione plausibile è che a provocare tale fenomeno sia la variazione di umidità all’interno della teca.

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Nel dicembre 2011 la sorella omonima di Rosalia, all’epoca di 86 anni, presentò una denuncia contro alcuni studiosi che avevano spostato il corpo della bambina in una teca hi-tech per alcuni studi. “La  mummia di mia sorella Rosalia conservata dal 1920 nelle catacombe dei Cappuccini a Palermo è stata rovinata per gli studi che stanno effettuando” la denuncia fatta dalla donna. La Procura chiese l’archiviazione dell’indagine per danneggiamento, diffamazione e truffa. Intanto, la mummia bambina riposa, a distanza di anni, nella sua culla celeste tra i volti curiosi dei temerari che si avventurano nelle catacombe per porgerle un materno abbraccio che la malattia le privò di avere.