L’affascinante scoperta del Tempio di Poseidone a Samikon, situato nella regione occidentale del Peloponneso, rivela nuove dimensioni di questo antico sito religioso, portando alla luce rimandi importanti alle pratiche culturali e religiose degli antichi greci. Gli scavi recenti, estesi a una lunghezza di 28 metri e una larghezza di 9,5 metri, hanno aperto una finestra su un passato ricco e complesso, incorniciando una storia che si intreccia con le tradizioni della Grecia classica.
Alla scoperta di un tempio nascosto
Le ricerche, condotte dall’Istituto Archeologico Austriaco e dal Dipartimento delle Antichità di Elis, hanno finalmente completato l’esplorazione del sito, dopo un secolo di ipotesi e speculazioni guidate dagli antichi scritti di geografi come Strabone.
Il tempio, con una struttura a doppia camera poco comune nell’architettura greca, ospitava due grandi stanze e una placca in bronzo, risalenti al VI secolo a.C. Quest’ultima, ancora delicata e schermata nel terreno per protezione, contiene inscritte informazioni che potrebbero gettare luce sui riti associati al culto di Poseidone.
Tempio di Poseidone
- Definizione: Struttura sacra dedicata al dio del mare Poseidone, caratterizzata da spazi architettonici particolari come stanze doppie.
- Curiosità: Gli antichi greci credevano che qui Poseidone comandasse non solo il mare, ma potesse anche influenzare i terremoti.
- Dati chiave: Scoperta iniziata nel 2021, sito misurante 28 m di lunghezza e 9,5 m di larghezza.
L’architettura del tempio e la sua rilevanza storica
Il tempio si distingue per una pianta inusuale, con colonne centrali che sostenevano il tetto, caratteristiche non comuni. Elementi come una vasca rituale, il Perirrhanterion, recuperato quasi intatto, offrono indicazioni su riti di purificazione e altre pratiche religiose dell’epoca.
La placca di bronzo rappresenta una novità significativa. Analisi preliminari tramite imagerie a raggi X suggeriscono la presenza di iscrizioni che potrebbero essere cruciali per comprendere il contesto storico del tempio. Secondo Birgitta Eder, dell’Istituto Archeologico Austriaco, la disposizione del tempio presenta aspetti architettonici unici, non paragonabili ad altre strutture coeve.
- Fortezze difensive: una doppia muratura a nord, volta a proteggere il sito dagli elementi naturali come lagune costiere e paludi.
- Datato all’età micenea: il tempio e il sito nel suo insieme mostrano una continuità d’importanza storica dal periodo miceneo fino alle epoche classiche greche.
Riconciliare passato e presente
Un’altra scoperta saliente include un documentario in produzione che proporrà, attraverso sette episodi, uno sguardo dettagliato sulle scoperte fatte a Kleidi, condivisione pubblica sulla piattaforma della Fondazione Gerda Henkel.
Strabone, storico punto di riferimento, aveva paventato l’esistenza di questo santuario posizionato tra oliveti selvatici e paludi. Tale guida, insieme ai più moderni metodi di indagine geofisica, ha permesso di aprire nuove prospettive su come nuove tecnologie possano fare luce su antichi segreti.
Il lavoro indefesso dei ricercatori continua a sbrogliare il mistero della cultura greca antica attraverso questi scavi, conferendo al sito non solo un valore archeologico, ma anche una rinnovata connessione con un passato da custodire e rievocare rispettosamente attraverso lo studio e la condivisione pubblica.












