Porta il nome di Mohsen Shekari il primo manifestante giustiziato in Iran.
Arrestato il 25 settembre scorso e condannato il 20 novembre, è stato giustiziato, con l’accusa di ‘mohareb’ – ‘guerra contro Dio’. Si tratta del primo manifestante a subire la pena capitale, dall’inizio delle proteste anti-governative scoppiate in Iran dalla morte della 22enne curda Masha Amini.
Sono almeno altre sette le persone arrestate e condannate a morte. Mohsen Shekari era stato accusato di aver bloccato una strada “con l’intento di creare terrore e uccidere” e aver ferito “intenzionalmente”, un paramilitare in servizio. Secondo le autorità iraniane, avrebbe poi confessato i propri crimini.
A darne notizia, è stata l’agenzia di stampa iraniana Mizan, legata alla magistratura. “Bisogna rispondere in modo forte, con misure concrete a livello internazionale, all’esecuzione di Mohsen Shekari, altrimenti dovremo affrontare esecuzioni quotidiane di manifestanti”, ha scritto Mahmood Amiry-Moghaddam, direttore del gruppo di attivisti Iran Human Rights con sede a Oslo.
Secondo le Ong per i diritti umani, le vittime della repressione da metà settembre sono oltre 400, di cui una sessantina minorenni.