Negli ultimi mesi una nuova tendenza alimentare, nota come ironmaxxing, ha conquistato i social e le piattaforme dedicate al benessere. Si tratta di un approccio dietetico che mira ad aumentare l’apporto di ferro attraverso gli alimenti, evitando il ricorso agli integratori. Alla base di questo fenomeno c’è la crescente preoccupazione per la carenza di ferro, una condizione molto diffusa soprattutto tra le donne e gli adolescenti, che può provocare stanchezza cronica, difficoltà di concentrazione e debolezza muscolare.
L’obiettivo dell’ironmaxxing è semplice: aumentare il consumo di cibi naturalmente ricchi di ferro, migliorandone al contempo l’assorbimento grazie ad abbinamenti alimentari intelligenti. Ma come ogni moda salutistica, anche questa nasconde rischi se non gestita in modo corretto e consapevole.
Come nasce l’ironmaxxing e da dove arriva
L’ironmaxxing nasce come “evoluzione” del fibermaxxing, un trend che invitava a incrementare le fibre alimentari. Questa volta, il focus si sposta sul ferro, un minerale essenziale per la produzione di emoglobina, la proteina che trasporta l’ossigeno nel sangue. Su TikTok e Instagram sono sempre più diffusi i video di content creator che mostrano ricette ricche di ferro, come fagioli rossi, carne macinata, carote, peperoni e verdure a foglia verde, enfatizzando l’importanza di puntare su alimenti naturali piuttosto che su integratori sintetici.
Questa tendenza è sostenuta anche da una maggiore sensibilità verso il tema dell’alimentazione consapevole: imparare a conoscere gli alimenti e i nutrienti che consumiamo è un passo fondamentale verso una dieta equilibrata e personalizzata.
Cos’è il ferro e perché è così importante
Il ferro è un minerale cruciale per la vita. È coinvolto nella produzione dei globuli rossi, nella funzione muscolare e nel metabolismo energetico. Senza un adeguato apporto di ferro, il corpo fatica a trasportare ossigeno ai tessuti, provocando affaticamento e riduzione della performance mentale e fisica.
Le esigenze giornaliere variano a seconda dell’età e del sesso: gli uomini adulti necessitano in media di 8 mg di ferro al giorno, mentre le donne, soprattutto in età fertile, ne hanno bisogno di circa 18 mg. Durante la gravidanza, il fabbisogno può aumentare fino a 27 mg quotidiani.
Le due forme di ferro: eme e non-eme
Il ferro si presenta in due forme principali: ferro eme e ferro non-eme. Il primo si trova negli alimenti di origine animale, come carne e pesce, ed è facilmente assorbito dall’organismo. Il secondo, presente nei vegetali, è meno biodisponibile, ma può essere potenziato grazie alla vitamina C.
Per esempio, abbinare spinaci e limone o legumi e peperoni può migliorare notevolmente l’assimilazione del ferro. È invece consigliato evitare di consumare alimenti ricchi di calcio o bevande contenenti caffeina subito dopo i pasti, poiché riducono la capacità di assorbimento del minerale.
I rischi del sovraccarico di ferro
Anche se la carenza di ferro è un problema diffuso, un eccesso può essere altrettanto pericoloso. Secondo il dietista Albert Abayev del Cedars-Sinai Center for Weight Management and Metabolic Health, è raro superare i livelli di sicurezza solo attraverso l’alimentazione, ma un uso improprio di integratori può causare una tossicità da ferro, con conseguenze gravi come danni al fegato e disturbi cardiovascolari.
Il ferro in eccesso si accumula nel corpo e può diventare tossico, causando stress ossidativo e aumentando il rischio di alcune patologie croniche. Per questo motivo, la tendenza all’ironmaxxing deve essere praticata con equilibrio e consapevolezza, privilegiando sempre la varietà alimentare rispetto alla monotonia di un singolo nutriente.
Ironmaxxing e dieta vegetariana o vegana
Per chi segue una dieta priva di carne, ottenere abbastanza ferro può rappresentare una sfida. Tuttavia, esistono strategie efficaci per aumentare l’assorbimento del ferro non-eme. Consumare alimenti come lenticchie, ceci, fagioli neri, spinaci e quinoa insieme a fonti di vitamina C — ad esempio kiwi, fragole o agrumi — può migliorare sensibilmente la biodisponibilità del minerale.
Inoltre, l’utilizzo di pentole in ghisa durante la cottura può contribuire a incrementare leggermente il contenuto di ferro nei cibi, un accorgimento semplice ma utile per chi segue un’alimentazione vegetale.
Pratiche consigliate per chi vuole seguire l’ironmaxxing
- Abbina sempre ferro e vitamina C: ad esempio spinaci con succo di limone o legumi con peperoni.
- Evita tè e caffè subito dopo i pasti ricchi di ferro, poiché i tannini riducono l’assorbimento.
- Alterna fonti animali e vegetali: una dieta bilanciata favorisce un apporto ottimale di ferro.
- Utilizza padelle in ghisa per cucinare: rilasciano piccole quantità di ferro negli alimenti.
- Monitora il livello di ferro nel sangue se segui diete restrittive o se avverti sintomi di stanchezza cronica.
Quando ricorrere agli integratori di ferro
In alcuni casi, come in gravidanza o dopo perdite di sangue significative, l’assunzione di integratori può essere necessaria. Tuttavia, gli esperti raccomandano di non ricorrervi autonomamente. Secondo Jamie Mok, portavoce dell’Academy of Nutrition and Dietetics, la decisione di assumere ferro dovrebbe essere sempre basata su analisi cliniche e prescrizioni mediche. L’automedicazione, infatti, rischia di trasformare un’abitudine salutare in una fonte di squilibrio metabolico.












