La fisica quantistica unisce scienza e fede

Il dibattito tra scienza e fede resta aperto ma le le teorie nel campo della fisica quantistica si avvicinano ai concetti espressi nelle religioni. 

Scienza e religione parte di un “Tutto” attraverso la fisica quantistica

Nel passato la filosofia, la scienza e la religione sono state considerate separatamente nonostante siano nate come un unico strumento per comprendere la natura essenziale delle cose. Oggi la fisica quantistica potrebbe creare un equilibrio completamente nuovo tra le tre materie.

Fin dai tempi antichi del greco Talete, ai seguaci della scuola filosofica di Mileto, veniva insegnato che non esiste distinzione tra spirito e materia. La separazione di scienza e religione avvenne quando la rivoluzione scientifica mise in discussione i dogmi della Chiesa nel sedicesimo secolo. I nuovi strumenti scientifici erano totalmente inconciliabili con l’assoluta verità della Bibbia. Le teorie scientifiche e gli esperimenti spinsero la Chiesa Cattolica a prendere severe misure in proposito, e una vera persecuzione venne messa in atto contro gli scienziati che vennero considerati “eretici”.

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Galileo Galilei e la rivoluzione scientifica

E’ noto infatti come nel 1633, Galileo Galilei fu obbligato a ritrattare le proprie idee davanti al tribunale dell’Inquisizione.

Appena nel 1992, la Chiesa ammise i propri errori e il lavoro di Galileo venne riconosciuto al mondo. Il discorso scritto da Papa Giovanni Paolo II alla Pontificia Accademia delle Scienze, riconobbe i meriti di Galileo e avviò una possibile “coesistenza pacifica” tra religione e scienza.

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Nei primi trent’anni del Novecento ebbe inizio la rivoluzione scientifica e in pochi decenni le scoperte arrivarono una dopo l’altra.  Albert Einstein, Niels Bohr, Werner Karl Heisenberg e Erwin Schrödinger, pionieri della scienza, gettarono le fondamenta per la realtà scientifica di oggi. La conoscenza progressiva di un “tutto” trovò risposte a numerose domande dell’uomo, riducendo la distanza tra filosofia, fede e scienza.

Il pensiero del Dalai Lama

Anche il Dalai Lama iniziò trent’anni fa a seguire la scienza, concentrando la sua attenzione in particolar modo sulla fisica quantistica.  Il Dalai sostiene che ” la scienza è un metodo per conoscere la realtà e che per questo motivo non rappresenta una minaccia per la dottrina del Buddha“. Secondo il buddismo infatti, l’ Universo è nato da “particelle” con modalità molto simili alla creazione descritta dal Big Bang.

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Secondo la dottrina tibetana, ogni singolo oggetto è formato da minuscole particelle, come dimostrato attraverso la fisica quantistica.

 “Fino alla fine del Ventesimo secolo l’attenzione della ricerca scientifica si concentrava soprattutto sul mondo materiale. Adesso gli scienziati mostrano un maggiore interesse per la mente, anche per la coscienza sottile”.

Secondo il Dalai Lama il buddismo e la scienza credono in un evoluzione del cosmo e della vita di ogni individuo, nei termini di una complessa interrelazione di leggi naturali di causa/effetto. Questi principi non influenzano soltanto la fede buddista, ma diverse religioni nel mondo.

Zellinger, Hameroff e Penrose

Anton Zeilinger, il fisico che realizzò  “il teletrasporto quantistico con i fotoni”, non ha mai considerato la fede divisa dalla scienza. Secondo Zellinger  il principio di causalità non è più sostenibile, “perchè fede e scienza si completano a vicenda”.

Lo dimostrano anche lo studioso americano Stuart Hameroff e il fisico inglese Roger Penrose  ,che introducendo una teoria quantistica sulla coscienza che vede le nostre anime dimorare all’ interno di magnifiche strutture cellulari chiamate microtubuli, avviano un nuovo equilibrio tra scienza e fede., Secondo il loro studio, l’ anima  sarebbe composta da componenti chimiche quantistiche che al momento della morte lasciano il sistema nervoso per tornare d essere parte dell’Universo.

Il dibattito tra scienza, fede e religione resta aperto, mentre le teorie scientifiche nascenti nel campo della fisica quantistica si avvicinano sempre di più ad importanti concetti espressi nelle religioni.

di Monica Ellini