La misura della felicità, di Gabrielle Zevin

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La vita è come un libro aperto, che va sfogliato fino alla fine senza mai lasciare nulla al caso. Ne sa qualcosa A. J. Fikry, il protagonista del nuovo romanzo di Gabrielle Zevin, il cui titolo è: “La misura della felicità”, pubblicato dalla casa editrice Nord (collana Narrativa Nord, 2014).

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A. J. Fikry, rimasto vedovo dalla moglie Nic, decide di gestire da solo la libreria, “Island Books”, acquistata insieme alla moglie sull’Isola Alice Island. Lo farà con sofferenza e irascibilità, fino a quando non si troverà, per caso, a fare da padre a Maya, una bambina di due anni abbandonata tra gli scaffali dei libri per fanciulli. Marian Wallace, la madre della bambina, viene trovata priva di vita in riva al mare, però, prima di andarsene scrive una lettera dove chiede di fare crescere Maya tra i libri di una libreria, come potere terapeutico.

“Ti allontani. Nuoti per un po’. Vai troppo lontano. Non cerchi nemmeno di tornare indietro. I tuoi polmoni si riempiono d’acqua. Per un po’ fa male, ma poi tutto è finito. Niente fa più male, e la tua coscienza è tranquilla: non ti sei lasciata alle spalle un disastro. Forse un giorno il tuo cadavere finirà per tornare in riva. O forse no”.

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La felicità, come metafora di una dichiarazione d’amore per la vita dall’atmosfera nostalgica, quella favola che non avrà mai il lieto fine. La felicità è uno stato d’animo per pochi, solo per chi è riuscito a cambiare pagina a quel libro aperto nel momento in cui hai messo piedi su questo mondo.

Tutto gira attorno a un libro di valore, il “Tamerlane”, rubato anni prima al suo proprietario, A. J. Fikry, il protagonista del racconto. “La misura della felicità”, è un romanzo che negli States ha venduto un milione di copie e appassionato tanti lettori in tutto il mondo, coinvolti in una bella favola stile Noir.

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La storia è stata scritta in maniera quasi veloce, come rapide pennellate su una tela bianca e immacolata, senza fronzoli, con un inizio e una fine inaspettata. Solo alla parola FINE puoi dire che la vita va vissuta fino in fondo, non sai mai quello che ti può accadere.

A. J. Fikry scopre l’amore per Amelia, una giovane donna con la sua stessa passione per i libri. I due si sposeranno crescendo insieme la piccola Maya, la bambina adottata dallo stesso A. J. Fikry, quando lei aveva solo due anni. Il romanzo è un inno all’amore, se di amore si può parlare, su un’isola abitata d’inverno da poche anime.