La personalità, tutto dipende da come nasci.

Le cinque grandi cause di infelicità nella nostra vita possono essere riportate al momento del parto. quello che viviamo ci condiziona per sempre.

La Gestazione.

Molti ritengono che il periodo della gravidanza sia quello più importante della vita, sia per la mamma che per il bambino.

Qui vengono poste le basi della salute fisica ed emotiva del nascituro.
Secondo recenti ricerche dell’associazione per la psicologia e la salute prenatale e perinatale si è arrivati alla consapevolezza che i mesi intrauterini del bambino hanno conseguenze su diversi aspetti della sua vita da adulto.
Gli aspetti che vengono menzionati sono quello fisico, quello emotivo e perfino il successo in ambito lavorativo.

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La vita intrauterina condiziona anche le relazioni, la predisposizione a commettere atti di delinquenza, a fare uso di sostanze e la predisposizione al suicidio.

Per quanto riguarda la sfera Perinatale il dottor Leboyer è uno dei maggiori sostenitori europei della teoria secondo la quale i neonati, quando vengono al mondo sono persone complete.

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Non vi sono dubbi, infatti, che nel delicatissimo momento del travaglio e del parto il neonato affronta il momento più impegnativo della sua intera esistenza.

Il momento del parto è un momento in cui il neonato necessita di avere tutto l’aiuto possibile.

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Ad oggi, nella nostra società, l’ospedale rappresenta sicuramente il bisogno di sicurezza delle gestanti.

In ospedale sono controllati i rischi di morte materna e neonatale ma rappresenta anche la rinuncia a mantenere la nascita nell’intimità della famiglia e del rispetto delle esigenze materno infantili.

Le cinque grandi cause dell’infelicità.

Leonard Orr afferma che ognuno di noi si impone una legge personale, basata però su pensieri e credenze distorte.

I pensieri prendono forma di convinzioni.
Però non rispecchiano la realtà poiché sono frutto di un periodo in cui la visione che avevamo del Mondo non poteva essere obiettiva.

Hanno per noi un valore solo perché inconsciamente abbiamo scelto di crederci e sono riconducibili alle cinque casi principali dell’infelicità.

1. Trauma di nascita.

È la prima tra le cinque cause dell’infelicità.

La nascita molto spesso avviene in condizioni innaturali e spesso traumatiche. Per questo motivo si sviluppano atteggiamenti negativi verso la vita. Atteggiamenti che condizionano il nostro essere fino a quando non ce ne liberiamo in modo consapevole.

Queste considerazioni condizionano principalmente la nostra capacità di respirare, poiché prima di venire al mondo respiriamo solo tramite nostra mamma e grazie al Corone Ombelicale che ci tiene legati a lei.

Il cordone viene reciso pochi secondi dopo la nascita, non diverse ore dopo come sarebbe buona prassi.

Questo porta il neonato a respirare le prime volte in preda alla disperazione, al panico e alla paura di morire.

Proprio questo primo respiro doloroso causa in noi una sofferenza alla quale torniamo a pensare inconsciamente ogni volta che respiriamo.

Molte volte, un semplice respiro profondo costa talmente tanta fatica da rendere necessaria una vera e propria rieducazione per riappropriarsi della corretta tecnica di ossigenazione.

Questo però non è l’unico trauma di nascita che condiziona la nostra vita.
Le prime contrazioni del travaglio non sono dolorose, esercitano una lieve pressione sul bambino, che lo percepisce come un massaggio.

Quando, però, inizia la fase espulsiva e il bambino è nel canale del parto la sensazione gradevole lascia il posto ad un vero e proprio dolore, anche per questo si è soliti dire che il bambino si “impegna”, infatti nascere richiede un grande sforzo per il piccolo.

Da questa esperienza nella mente del nascituro possono nascere diverse convinzioni.
“Se non voglio soffrire non devo provare piacere” oppure “il piacere porta sofferenza”.

Queste sensazioni e affermazioni diventano la legge personale, quello su cui si basano le nostre azioni. Andando a condizionare tutta la nostra vita.

2. Disapprovazione dei genitori.

Molti di noi hanno ricevuto un’educazione coercitiva e da adulti ci ritroviamo con il bisogno di essere sempre e costantemente amati, accettati e approvati.

Teniamo soffocato il risentimento che proviamo verso i nostri genitori eppure questo bisogno di conferme e amore tende a ripresentarsi ad ogni nuova relazione che intraprendiamo.

3. Negatività Specifiche.

Sono tutte quelle idee e convinzioni che sono radicate in noi.

Sono spesso pensieri di cui non siamo consapevoli ma sui quali ci troviamo spesso a rimuginare.

Dal “non sono abbastanza bello” al “non sono capace” fino al “non me lo merito”

4. Pulsione inconscia di morte.

Nella vita di tutti i giorni la vediamo con una tendenza all’autodistruzione, può manifestarsi con abitudini fisiche dannose (fumo, alcol, cibo) o con morte premature dovute ad incidenti o mali incurabili. È una pulsione connessa al trauma della nascita.
Quando il bambino viene al mondo crede di essere sul punto di morire, visto che soffre molto.

Si convince quindi che la vita è difficile, dolorosa e ostile e, a volte, decide che è meglio rinunciare a viverla.

La morte viene vita come l’unica maniera per tornare a quello stato di pace e benessere che provava nella dimensione prenatale.

5. La quinta causa d’infelicità è l’influenza delle vite passate.

Nel rebirthing, attraverso la respirazione si liberano emozioni profonde, spesso che non conosciamo nemmeno noi.

Si liberano anche emozioni legate a vite precedenti, blocchi Karmici che devono essere sciolti per ritrovare la serenità.