Meghan Markle contro l’Associated Newspapers Ltd (ANL): cosa è successo?

Meghan Markle coinvolta in una processo che sta facendo molto parlare in Inghilterra contro alcuni organi di stampa chiede la tutela della privacy per 5 sua amiche coinvolte

Meghan Markle si è dimostrata da subito un personaggio scomodo per la corte inglese. La moglie di Harry non ha aderito tacitamente a tutte le regole dell’etichetta di corte e la sua decisione ufficialmente presa insieme al marito di lasciare l’Inghilterra ha fatto molto discutere.

Oggi Meghan, benchè residente oltre oceano, ha intrapreso una causa legale che sta facendo molto parlare in Inghilterra. La duchessa di Sussex ha infatti fatto causa a l’Associate Newspapers Ltd (ANL) in seguito ad una lettera pubblicata dal Mail on Sunday, missiva privata che riguardava alcuni messaggi tra lei e il padre con cui Meghan non aveva e non ha neanche oggi un buon rapporto.

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Il caso sta facendo molto discutere soprattutto perchè nella posizione in cui si trova per Meghan invocare il diritto alla privacy verso una stampa inglese leader nella cronaca rosa, non è facile. Meghan ha depositato in queste ore, tramite i suoi legali, una richiesta al tribunale che impone ai magazine coinvolti nella causa di non fare i nomi delle 5 amiche che hanno testimoniato nel processo che la vede protagonista.

Meghan Markle invoca il diritto alla privacy per le sue amiche

Meghan Markle ci tiene a mettere in evidenza che la situazione processuale che si è creata non riguarda le sue amiche, cittadine private, che a causa della sua visibilità rischiano d’essere buttate nella terribile macchina del gossip:

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“Associated Newspapers, il proprietario di The Daily Mail e Mail on Sunday, sta minacciando di pubblicare i nomi di cinque donne che hanno fatto da sole la scelta di parlare in modo anonimo per difendermi dal comportamento prepotente dei media scandalistici britannici. Queste cinque donne non sono sotto processo, e nemmeno io lo sono. L’editore del Mail on Sunday è sotto processo. È questo editore che ha agito illegalmente e sta tentando di eludere la responsabilità” .

La risposta del Mail on Sunday

La risposta del Mail on Sunday, attraverso un portavoce la rivista ha chiarito che non pubblicherà le identità delle donne. Anche se ha sottolineato che le loro prove sono al centro del caso: “Non vediamo alcun motivo per cui le loro le identità dovrebbero essere tenute segrete.”