Midori – La ragazza delle camelie è un film animato giapponese, considerato uno dei più inquietanti mai creati nel Sol Levante. Il lungometraggio è un perfetto esponente del genere ero guro (movimento giapponese che letteralmente significa erotic e grotesque). Il film infatti si basa su scene di sesso esplicite, ma proposte in situazioni paradossali, squallide e orrorifiche. Il lungometraggio, prodotto nel 1992, è ispirato al manga di Shueiro Maruo, edito in Italia dalla casa editrice Coconino Press.
Midori: un film a dir poco bizzarro
“Shôjo Tsubaki: Chika Gentô Gekiga”, che in italiano può essere tradotto come “Progetto Underground Drama: Ragazza delle Camelie” meglio conosciuto a livello internazionale come Midori, è un lungometraggio caratterizzato da una sessualità esplicita che, mista a elementi squallidi e raccapriccianti, ha come scopo disturbare lo spettatore, dandogli un sentimento di terrore misto a disgusto. Uno degli autori giapponesi contemporanei, massimi esponenti di questo genere, è sicuramente Shintaro Kago.
Il lavoro di Hiroshi Harada
Il produttore e animatore di Midori è stato Hiroshi Harada. Come informa il portale Horrormoth.com, il maestro Harada lavorò da solo al suo progetto: dal 1987 fino al 1992. Ben sei anni. Nessuno sembra abbia voluto lavorare con lui. Questo spiegherebbe anche la bassa qualità dell’animazione. Un film dallo stile anime, ma caratterizzato allo stesso tempo da un’espressione dei volti molto realistica. Nonostante sia un cult (dell’orrido), Midori è caratterizzato da vari difetti. Come già detto, la vera bestia nera di questo film sono sicuramente le animazioni. In varie parti del film ci vengono proposte immagini fisse e zoommate per dare l’impressione di movimento.
La trama
Midori è una ragazzina che lavora in un circo, circondata dai suoi colleghi freaks, caratterizzati da gravissime malformazioni fisiche. Questi “mostri” abusano della povera ragazza con vere e proprie violenze sessuali continue. Oltre agli stupri sono presenti anche altre scene che generano orrore e sgomento, come violenze su animali (cagnolini uccisi tramite schiacciamento) e amplessi espliciti e disturbanti. Uno spettacolo triste, una giravolta del perverso tra orge (in cui viene invitata la stessa Midori), scene che rasentano la pedofilia (un ragazzino vestito da ragazza che si fa leccare i bulbi oculari da un uomo di mezza età) e un tizio senza arti che molesta sessualmente la protagonista.
Non mancano inoltre torture e omicidi. Tutti elementi questi che rendono Midori un vero e proprio girone infernale animato, in cui nulla viene risparmiato e la scabrosità grida venedetta mostrando quanto la mente umana possa essere malata, perversa e capace dei più indicibili atti disumani nei confronti del prossimo. Il film non ebbe mai una distribuzione ufficiale. Per questo motivo venne proiettato all’interno di un tendone rosso a Mitake Jinja Shinto, a Tokyo. Il lungometraggio originale aveva una durata compresa tra i cinquantadue e i cinquantaquattro minuti.
Il film sopravvisse clandestinamente
Una volta visionato, la censura dispose ben ventisei tagli sul film Midori. Ciò che fu mostrato pubblicamente quell’unica volta in quel tendone a Tokyo fu infatti ritenuto troppo scandaloso. Le scene che vi abbiamo descritto, nonostante la loro scabrosità sono le meno impressionanti del film. Avete letto bene. Nonostante Midori non potesse essere proiettato nelle sale cinematografiche, una copia sopravvisse e venne proiettata in segreto, con cartelli che indicavano dove sarebbe stata trasmessa.
Visione risevata solo agli intraprendenti
Chi voleva godersi Midori doveva guadagnarselo, partecipando a una vera e propria caccia al tesoro. Addirittura, secondo una leggenda metropolitana, sarebbero stati costruiti dei labirinti attorno al luogo di proiezione. Insomma, solo i più degni avrebbero trionfato godendosi il tanto agognato film. Bisognava armarsi quindi di bravura, coraggio e tanta pazienza. Del resto, sarebbe bastata la visione di un solo secondo di quella pellicola per essere perseguito penalmente: il singolo screenshot di un simile film era infatti illegale, almeno all’epoca, almeno in Giappone.
L’epilogo
Alla fine, quell’unica copia sopravvissuta venne rintracciata e distrutta verso la fine degli anni ’90. Si dice, tuttavia, che un’altra copia sia ancora in circolazione, ma non è dato sapere chi la possegga. Hiroshi Arada, giustamente irritato verso queste proiezioni clandestine del suo film, che avrebbero potuto fargli passare seri guai con la legge, decise di proibire ogni singolo screenshot di Midori fino al 2006. In quell’anno, il titolo venne ufficialmente distribuito in Francia in DVD, in una versione tagliata, che dura solo quarantotto dei cinquantaquattro minuti originali.
Tale versione è facilmente rintracciabile online e subbata in varie lingue, tra cui l’italiano, lo spagnolo e l’inglese. E i sei minuti del film mancanti? Beh… Oramai sono dati per dispersi da quel lontano 1999, quando l’unica copia circolante del film venne distrutta. Non sappiamo cosa mostrassero quesi sei minuti, ma furono proprio quelli a scioccare altamente critica e pubblico. Sei miseri minuti, però così tremendi da essere considerati legali dalla legge dell’epoca. Sono passati ventidue anni dalla distruzione della precitata copia, difficilmente quelle parti tagliate saranno recuperate.
Gli unici probabilmente a ricordare cosa contenessero quei sei minuti sono coloro che assistettero all’unica proiezione pubblica di Midori nel 1992 e gli “arditi” che riuscirono a visionare clandestinamente la pellicola completa. Come leggiamo dal blog Cinema estremo nel 2016, sempre in Giappone, uscì un live action di Midori, ma ovviamente, il livello estremo raggiunto dal film d’animazione non è stato eguagliato. Vi chiederete perché la dolce Midori è soprannominata la “ragazza delle camelie” vero? Beh, semplicemente perché, secondo la storia del manga e del film. prima di andare a lavorare in quel circo degli orrori, Midori vendeva fiori per strada e forse avrebbe fatto meglio a continuare con quel mestiere…