Il pagellone degli US Open 2014

Open 2014

Gli Us Open 2014 sono finiti e il verdetto finale è stato incredibile, folle ed imprevisto. Nessuno avrebbe mai creduto che il vincitore di New York sarebbe stato Marin Cilic e che avrebbe battuto in finale Kei Nishikori. E’ stata un’edizione pazza degli US Open. Ecco il pazzo pagellone.

VOTO 10. Marin Cilic. Alzi la mano chi credeva nella vittoria di Cilic due settimane fa? La cura Ivanisevic sta dando incredibili frutti. Marin ha battuto Simon in 5 set e dopo questa maratona non si è più fermato, spazzando via Berdych e soprattutto Federer che di lui ha detto: “E’ stato semplicemente più forte”. Questo basterebbe a saziare la fame di qualsiasi tennista. Invece no, il ragazzone di Medjugorje ha mantenuto alto il suo livello di concentrazione e di tennis in finale non lasciando scampo all’altra sorpresa del torneo: Nishikori. E’ una splendida notizia il ritorno di Cilic nelle prime posizioni mondiali, lui che fu numero 2 del mondo junior e nel 2005 aveva vinto il Roland Garros Junior. Ben tornato.

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VOTO 9. Kei Nishikori. Dal Giappone con terrore arriva Kei! Che splendido lottatore il campione di Shimane che ha applicato al tennis la filosofia giapponese e non si è mai arreso contro nessuno. Affrontare e uscire indenne da tre match lottati e sudati, tutti chiusi al quinto set contro due bombardieri, Raonic e Wawrinka, arrivare alla prima semifinale slam e avere davanti il numero uno Novak Djokovic e batterlo in 4 set, come se fosse abituato a questi palcoscenici, non è da tutti. Contro Cilic ha potuto poco e se Federer si arrende anche Kei può farlo. Fresco numero 8 del mondo, Kei è il tennista giapponese più grande di sempre!Immenso.

VOTO 8. Roger Federer. Roger questa volta non ce l’ha fatta. Tuttavia lo svizzero è arrivato ancora una volta in semifinale mostrando un gioco bellissimo e che tanto mancherà a tutti gli appassionati quando arriverà il fatidico e dolorosissimo momento in cui lascerà il tennis. Roger ha sfoderato il suo miglior tennis fino ai quarti, quando un grintoso Monfils lo aveva trascinato al quinto set ma poi non era riuscito a batterlo. Contro Cilic ha mostrato la consueta classe ammettendo la superiorità dell’avversario. Eterno.

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VOTO 7. Gael Monfils. Alzi la mano chi non si è divertito a guardare Monfils? Chiunque l’abbia fatto, legga un altro articolo. Gael ha divertito tutto con i suoi colpi da funambolo (volée da fondo su un vincente di Federer) e sulle sue scenate da cavallo pazzo (in risposta con i piedi sulla linea del servizio ha sparato via un dritto regalando il game a Dimitrov). Ha raggiunto i quarti mostrando di essere ancora grande e difficile avversario per tutti. Lo ha fermato Federer ma in cinque set e solo lo svizzero poteva annullare così bene due match point. A Gael il merito di aver fermato Dimitrov che era lanciato alla semifinale. Alè Gael.

VOTO 6. Kyrgios e Thiem. Due giovanissimi che hanno mostrato un grandissimo potenziale, questo sono Thiem e Kyrgios. Il cipriota si è fermato davanti a Tommy Robredo che è un veterano e più abituato a questi palcoscenici. Kyrgios si candida come futuro top player. Ha solo 19 anni. Impressionante. Thiem, invece, ha battuto Gulbis e Lopez ma poi si è arreso a Berdych. Wunder Thiem.

 VOTO 5. Raonic e Dimitrov. Questa volta la tanto decantata nouvelle vague guidata da Milos e Grigor si è presa una pausa. Raonic è stato sconfitto dal futuro finalista Nishikori in una maratona che poteva anche vedere il colosso canadese vincitore. Tuttavia fermarsi agli ottavi dopo due semifinali è un peccato. Non mollare Milos. Dimitrov, invece, pur uscendo anche lui agli ottavi non ci ha messo tutto l’impegno possibile. Già faticare contro Goffin che è un ottimo giocatore ma Grigor non può faticare così contro di lui, viste le sue ambizioni e qualità; Monfils è un cavallo pazzo e ha giocato un grande torneo ma sono questi i match in cui Dimitrov doveva mostrare i muscoli, invece si è arreso in tre set. Tutto da rifare.

VOTO 4. Novak Djokovic. Era tutto pronto per Djokovic. Senza Nadal sembrava fatta, l’unico ostacolo credibile era Federer già battuto a Wimbledon. Nole ha passeggiato agilmente nella prima settimana e non ha mai incontrato nessuno alla sua altezza. Solo Murray gli aveva dato qualche fastidio ma niente di che. In una semifinale che sembrava scritta, Nishikori è sceso in campo molto più concentrato, con una convinzione e una cattiveria forgiata da due maratone incredibili contro Raonic e Wawrinka. Djokovic è andato in crisi e non ha più reagito. Sconfitto in quattro set ha confermato i pessimi risultati a Cincinnati e Toronto. Che succede, Nole?

VOTO 3. Richard Gasquet. Che fine ha fatto il francese che l’anno scorso qui fece la semifinale. Annata disastrosa per lui e US Open ancora più negativo. Siamo arrivati alla frutta? E’ finito lo show? Speriamo di noi. Ci manchi Richard.

VOTO 2. Fabio Fognini. Saremo anche ripetitivi, ma ad ogni torneo il nostro eroe trova il modo di andare sempre più in basso, anche quando sembrava aver toccato il fondo: pazzesco. Testa di serie numero 15, tabellone favorevole fino agli ottavi e invece Fogna trova il modo di farsi battere in tre set da Mannarino. Non è ammissibile un atteggiamento del genere. Un giocatore con i suoi colpi non può distinguersi solo per le racchette tirate e le sceneggiate. Senza speranze.

VOTO 1. Al possibile futuro del tennis. Certo, felicissimi tutti per Nishikori e Cilic. La finale se la sono meritata. Però l’appeal di una finale così è relativo. A loro il merito di aver interrotto il monopolio dei fab4 dal 2005 a oggi nelle finali slam, però ora quale futuro ci sarà? Nadal potrebbe tornare più forte di prima ma quante volte ancora potrà tornare a deliziare con il suo gioco? Federer è immenso e anche lui era dato per finito ma è ancora lì, ma quanto potrà durare la sua carriera? Djokovic rischia di trovarsi da solo contro tanti avversari ma nessuno di loro è credibile? Sembrava arrivato il momento di Raonic e Dimitrov ma si sono sciolti. La speranza è riposta in Thiem e Kyrgios. Ragazzi siamo nelle vostre mani.