Reddito di Cittadinanza: Ecco perché la metà dei precettori può perderlo

In base a quanto stabilito dalla Legge la metà dei precettori del Reddito di Cittadinanza potrebbe perdere il sussidio, vediamo perché

Ci sono brutte notizie per i precettori del Reddito di Cittadinanza, in quanto la metà di loro sta seriamente rischiando di perdere il sussidio. Infatti nelle ultime ore è scoppiata l’ennesima polemica. 

Perchè l’Agenzia Nazionale Politiche Attive per il Lavoro, ANPAL, ha pubblicato i dati relativi al numero dei beneficiari che, nonostante siano in grado di lavorare, non si presentano al Centro per l’Impiego.

- Advertisement -

Reddito di Cittadinanza, cosa succede quando non si rispettano le regole

Come tutti ormai ben sappiamo per percepire il Reddito di Cittadinanza occorre sottoscrivere il Patto per il Lavoro, però dagli ultimi dati forniti dall’ANPAL è stato possibile appurare che meno della metà dei beneficiari si è premunito di farlo.

Ovviamente, è bene specificare che non tutti i precettori hanno ricevuto la convocazione presso il Centro dell’Impiego, il quale ricordiamo è l’unico ente che consente di sottoscrivere il sopracitato Patto previo appuntamento concordato.

- Advertisement -

Sostanzialmente, perché la convocazione sia garantita è necessario che il precettore abbia rilasciato, ovviamente al Centro per l’Impiego, la Dichiarazione di Immediata Disponibilità al Lavoro (DID). Infatti, per avere un appuntamento per sottoscrivere il Patto il rilascio della DID è necessario.

A questo proposito la Legge è molto chiara, in quanto dice esplicitamente che entro 30 giorni da cui il sussidio viene rilasciato al beneficiario, tutti i componenti maggiorenni in grado di lavorare che appartengono al nucleo familiare dello stesso devono rilasciare la DID. Quindi, nel caso in cui la Dichiarazione non venisse rilasciata, almeno in via teorica, si dovrebbe incorrere immediatamente nella decadenza del Reddito di Cittadinanza. Nella pratica però poi è molto difficile che questo accada.

- Advertisement -

Infatti, benché la Legge stabilisca quando scritto sopra, purtroppo, l’INPS (che è l’ente preposto ad effettuare i controlli del caso) non sempre sanziona coloro che si sono sottratti a questo obbligo, revocando il diritto a percepire Reddito di Cittadinanza.

Come abbiamo potuto vedere, se la Legge venisse applicata la metà dei precettori che non hanno rispettato le regole, dimostrando anche una scarsa propensione ad andare a lavorare, non riceverebbero più questo importante sussidio.