Roma, i mitrei del Circo Massimo

luoghi dedicati alla divinità persiana

la Caput mundi conserva luoghi di culto dedicati a Mitra.

Roma è la capitale del mondo anche per la presenza di misteri e fascini unici. Uno di questi sono i mitrei, luoghi di culto sotterranei di edifici o grotte. Il mitraismo è una ”religione” che miscela liturgia zoroastriana ad esoterismo che non presenta fonti scritte.

Nell’antica Roma questo credo era vivo. Le radici dei mitrei derivano dal culto del dio persiano e di Zaraustra. Non è strano che in città siano moltissimi i luoghi di ritrovo vicino al Circo Massimo. All’epoca si trovava il Foro Boario – area ”sacra” e commerciale sul Tevere – in una zona circondata dai sette colli tra cui il Campidoglio, Palatino e l’Aventino. Diverse sono testimonianze che riportano la notizia della grande densità di mitrei, anche prima dell’ufficializzazione avvenuta nel 753 a.C.,  in questa zona della capitale. Sul lato nord del Circo Massimo è conservato un edificio che ospitava il Pastificio Pantanelli, scavando sui basamenti in vista della creazione della sede dei Magazzini del Teatro dell’Opera, si scopri negli anni trenta del novecento che si trovava un ampio stabile in laterizia del II secolo d.C.

- Advertisement -

Questo si trovava a circa 14 metri di profondità e l’unica cosa che lo separava dal Circo Massimo erano i carceres. In base alla posizione delle scalinate di accesso si pensa che fosse uno spazio pubblico e solo un secolo dopo fu aggiunto il mitreo.

Il luogo di culto è suddiviso in quattro ambienti in cui si trovano nicchie con edicole votive sulle pareti. Il santuario invece aveva il pavimento decorato da un cerchio in alabastro incastonato in marco. Ancora ben visibili sono rilievi, podi, incisioni, colonne corinzie e decorazioni dal sapore mitraista. Uno dei punti più caratteristici è la grotta mistica: la tauroctonia. Il toro è un animale sacro per questo culto dato che viene sgozzato da Mitra.

- Advertisement -

Il mitreo non è sempre visitabile per cui sarebbe opportuno informarsi sui giorni prefissati.

Maria Carola Leone
Maria Carola Leone
Maria Carola Leone, classe 1990. Laureata in Lingue e Letterature Moderne dell’Occidente e dell’Oriente – Curriculum orientale (Arabo, Ebraico e Francese) con votazione 110/110 e lode. Parla correttamente 5 lingue: inglese, francese, spagnolo, arabo ed ebraico. Da sempre sostenitrice dell’arte e della cultura intraprende il suo percorso da culture-teller a 11 anni quando pubblica il suo primo articolo giornalistico sul quotidiano ‘La Sicilia’. Continua a scrivere fino a quando nel 2012 entra a far parte della condotta Slow Food 570 diventando Responsabile dei Progetti educativi, editoriali e culturali collaborando attivamente e con serietà al progetto. Attualmente è Docente di Lingue Straniere presso una scuola superiore di Palermo, si occupa di Digital Marketing, Traduzioni e sottotitolaggio e collabora per la Condotta Slow Food di Palermo.

Ritratti tra le parole: il viaggio di un ritrattista tra arte...

È oramai consuetudine farsi aiutare da Google per ottenere risposte dettagliate. Ma da qualche tempo Google si avvale dell’aiuto dell’AI, Artificial Intelligence, Intelligenza Artificiale. Di recente,...