Se ne è andato in silenzio, così come ha vissuto per tutta la vita. A parlare, infatti, sono stati i testi delle sue canzoni e i suoi romanzi. Eccelso giocoliere di parole, penna raffinata ed eccentrico artista. Fino all’ultimo ha sfidato la vita, andando più veloce di essa. Dorian Gray moderno, ha saputo ingannare il tempo, rimanendo l’eterno ragazzo che ha affrontato la vita a viso aperto senza mai fermarsi. Nell’ultima chiacchierata che ci siamo fatti, in occasione della sua ultima fatica letteraria, mi diceva che scriveva sia di giorno che di notte, perché sapeva di avere poco tempo e quel poco tempo lo voleva sfruttare nel migliore dei modi, lasciandoci qualcosa che parlasse di lui e con lui.
Nella sua carriera cominciata all’inizio degli anni ’70 ha scritto testi per Mina, Claudia Mori, Mino Reitano, i Camaleonti, i Dik Dik, i Matia Bazar, i Flora Fauna Cemento (di cui è stato anche produttore dopo Mogol e Battisti), Maurizio Arcieri, Nicola Di Bari, Tony Dallara, l duo internazionale Mouth & McNeal (del disco “Ah, l’amore” sono state vendute in Europa oltre 1 milione di copie), Ciro Sebastianelli, Antoine, Giovanna Nocetti, Ninni Carucci, Tiziana Rivale, Elisabetta Viviani e tanti altri artisti, fra cui addirittura Marcello Mastroianni!! Ha partecipato come autore al Festival di Sanremo, ad Un Disco Per L’Estate, alla Mostra Internazionale di Musica Leggera di Venezia, al Cantagiro, al Festivalbar. Ha scritto canzoni con importanti nomi della musica italiana come Bruno Lauzi, Mario Lavezzi, Luigi Albertelli, Bruno Longhi, Gian Pieretti, Roberto Soffici, Detto Mariano, Riccardo Lasero, Celso Valli, Paolo Zavallone, Guido Maria Ferilli, Aldo Stellita, Tonino Cripezzi, Livio Macchia e persino Mike Bongiorno.
Le sue canzoni sono state vestite dagli arrangiamenti di Giordano Bruno Martelli, Augusto Martelli, Pinuccio Pirazzoli, Enrico Intra, Alberto Baldan Bembo, Giulio Libano, Pino Presti, Gianni Mazza, Paolo Ormi, Gian Piero Reverberi, Luca Orioli, Riccardo Zara, Dino Siani, El Pasador, Maurizio Bassi, N. Carucci, C. Valli, D. Mariano e tanti altri. Sue sono le parole della sigla storica dello Zecchino D’oro “Ciao amico”, utilizzata dal 1976 al 1984 e nuovamente nel 2012, divenuta inoltre inno ufficiale dell’Unicef. È rimasta nei cuori di tanti bambini degli anni ’80 anche la sua sigla del telefilm Lassie, “Dolce Lassie”.
L’ultima sua fatica letteraria è stato il romanzo uscito nel giugno 2021: “L’odore dei soldi (La vita doppia)”, disponibile su Amazon in cui magistralmente ha raccontato la società moderna, un società in cui il dio denaro la fa da padrone. Nel 1986 ha pubblicato il suo primo romanzo, dal titolo “Idea fissa” (Edizioni Grafiche Sipiel – Milano), cui fa seguito nel 1991 una sua raccolta di racconti dal titolo “L’amore addosso” (Edizioni VIP – Vigevano). Ha continuato successivamente a scrivere romanzi: nel 2010, “Yo Yo denti di lupo” (Laura Capone Editore – Roma), stampato nel 2012 anche per il mercato internazionale col titolo “Wolfish Teeth Yo Yo”; nel 2016, “Il gay e la lesbica” (Cavinato Editore International).
Con Ermanno Capelli se ne va un pezzo di storia della musica italiana, un autore di altri tempi, raffinato e al tempo stesso eccentrico e controcorrente. Se ne va un amico, un uomo ancor prima che artista dal cuore grande che ha saputo ingannare il tempo e restare l’eterno bambino che ad un foglio bianco confidava i suoi sogni.