Serie A…ltalena

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Appena conclusa la quindicesima giornata di Serie A, il dato che emerge sempre di più e che non può che far piacere dal punto di vista della bellezza del campionato, è che quest’anno non c’è un padroneDopo quattro anni di dominio della Juventus, non c’è una squadra che riesce ad andare in fuga e nell’altalena di testa le primatiste si sono alternate dall’inizio del campionato. Complice la partenza lenta dei campioni in carica, a turno, Inter, Fiorentina, Roma e Napoli si sono scambiate il ruolo di capolista e favorita. La realtà è che quest’anno può succedere tutto e il contrario di tutto come da tempo non accadeva nel campionato più bello del mondo.

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Alla memoria torna la stagione 2001/02, quella del famoso 5 maggio, dove all’ultima giornata tre squadre potevano aggiudicarsi il titolo, vinto poi dalla Juventus a seguito di una grande rimonta. Dopo di che ci furono al massimo due pretendenti alla vittoria finale e il successivo declino del calcio nostrano.

Ad oggi troviamo in soli sei punti ben cinque squadre. Le prime due “big” ad abbandonare la corsa al titolo almeno momentaneamente sono la Lazio, in continua protesta con la società e non in grado di ripetere il cammino della passata stagione, e il Milan che a seguito di una campagna acquisti più costosa che oculata, con Mihajlovic non riesce a trovare una quadratura e fatica come ieri sera nello 0 a 0 a Modena contro la neopromossa Carpi.

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L’altalena davanti dunque adesso vede in testa l’Inter di Mancini spesso criticata per il gioco ma osannata per la difesa. Se davanti Icardi non è ancora ai livelli della passata stagione e non riesce ad integrarsi con Jovetic, diversa è la situazione dietro, Murillo e Miranda formano un tandem davvero invidiabile e questo può spiegare il grande numero di vittorie 1 a 0 come l’ultima sul Genoa. Sul tavolo dello scudetto “il Mancio” oltre alla difesa rocciosa e il centrocampo muscolare mette un Ljajic in grande spolvero, aspettando il ritorno del vero Maurito Icardi.

Per una settimana in testa, dopo 25 anni, è stato anche il Napoli di Sarri, il quale risponde a Mancini con una grande organizzazione di gioco e un Higuain micidiale e tirato a lucido dopo i musi lunghi della gestione Benitez. 25 anni sono tanti e il Napoli soffre di vertigini, dopo una settimana si presenta a Bologna e ne prende 3 da Donadoni, inutile la doppietta finale del solito “Pipita”. Il punto debole degli azzurri potrebbe essere proprio questo, quando l’altalena va su inizia a mancare il fiato.

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Il primo a salire di slancio è stato Paulo Sousa, il tecnico viola ha portato in dote a Firenze un calcio palleggiato, divertente e efficace che trova nel croato Kalinic un terminale perfetto. Il tallone di Achille potrebbe essere la rosa, forse non in grado di sostenere al massimo tre competizioni come testimoniano i due pareggi a cavallo dell’Europa League. Comunque per adesso “la Viola” è seconda a un solo punto dalla vetta.

Quella messa leggermente peggio attualmente è la Roma: morale basso, allenatore e dirigenza sotto attacco e tifosi inferociti. partita come vera favorita di questo campionato la Roma ha, tutto sommato, rispettato i pronostici fino alla ormai abituale “sveglia” europea che ha portato con sé un punto in due partite e il quarto posto in classifica. Settimana prossima va in scena Napoli – Roma, quale momento migliore per ricominciare a correre?

Ultima, sicuramente non per importanza, a sei punti dalla prima ritroviamo la Juventus che a sua volta ha ritrovato l’antico vigore, la grinta, il gioco e soprattutto la convinzione. Il ritorno degli infortunati, l’ambientamento di alcuni giocatori chiave tra cui un incredibile Paulo Dybala che viaggia sulla media di un certo Carlitos Tevez, stanno spingendo in alto il seggiolino dell’altalena di Massimiliano Allegri.

Quest’anno al nuovo parco giochi serie A l’altalena di testa è l’attrazione più divertentefinalmente!