Nella bozza del Decreto Liquidità, presentato ieri 6 aprile 2020 dal Premier Giuseppe Conte, è prevista anche la sospensione dei versamenti fiscali per i due mesi successivi, aprile e maggio, anche per i soggetti con ricavi oltre i 50 milioni di euro e un calo del fatturato accertato pari al 33% per ricavi inferiori ai 50 milioni di euro e del 50% per chi ha ricavi superiori i 50 milioni.
Stop a contributi anche per imprese di grandi dimensioni
Questo nuovo decreto estende la sospensione dei versamenti fiscali e contributivi anche a imprese di maggiori dimensioni. In linea generale si prevedere che tali versamenti sono sospesi per:
- soggetti con compensi accertati anche oltre i 50 milioni di euro;
- una diminuzione del fatturato pari al 33% per chi ha ricavi al di sotto dei 50 milioni di euro;
- una diminuzione del fatturato pari al 50% per chi ha ricavi al di sopra dei 50 milioni di euro.
La sospensione riguarda i mesi di aprile e maggio e i contributi dovranno essere effettuati entro il 30 giugno 2020 in unica soluzione o in cinque rate di pari importo sempre a partire da giugno.
Il decreto Liquidità prevede in sostanza un meccanismo di ridimensione anche nei termini per tutti i versamenti nei confronti delle pubbliche amministrazioni più ampio rispetto a quello di quattro giorni previsto dal precedente Decreto Cura Italia previsto dal 16 al 20 marzo e che si estende fino al 16 aprile.
Sospensione versamenti: controlli incrociati tra Ade, Inps e Inail
Con la sospensione dei versamenti, saranno rafforzate anche le comunicazioni tra i diversi enti interessati. Se è vero, infatti, che lo strumento vuole tutelare le imprese e il comparto lavorativo in generale, è altresì importante garantire efficienza e trasparenza.
A tal riguardo, i dati dei contribuenti che aderiscono alla sospensione sino a giugno saranno assoggettati a controlli incrociati da parte di Inps e Inail. Infatti, L’Agenzia delle Entrate riceverà i riscontri della verifica incrociata con Inps, Inail e altri enti previdenziali più piccoli.
Gli operatori che quindi hanno dichiarato il falso possono incorrere in salate sanzioni.