A pochi giorni dalla festa internazionale delle donne che ha coinvolto in maniera diversa quasi tutti gli stati per celebrare diritti raggiunti e ricordare i passi che ancora dobbiamo fare, dalla Svizzera viene resa nota questa notizia. La banca UBS riduce stipendi e bonus di congedo alle donne che rientrano dalla maternità. Questa diminuzione contestata dai dipendenti della banca crea delle conseguenze sociali con disincentivo alla carriera per le donne e degli squilibri che si riversano sui rapporti sociali con i colleghi maschi che risentono della pesantezza di una situazione di sgravio economico che si ripete da molto tempo.
Come funzione il bonus mamma dentro UBS e in Svizzera?
In Svizzera, UBS offre alle donne sei mesi di congedo di maternità a salario completo più un mese aggiuntivo, il settimo, senza retribuzione. Sembra che in Svizzera questo periodo in più, il bonus, sia più corto: 14 giorni. Ai padri invece, UBS concede due settimane di riposo con la possibilità di prendere 4 giorni non pagati. Il bonus degli uomini non viene ridotto e questi giorni non incidono sullo stipendio. UBS ha incentivato la crescita delle donne nel settore dirigenziale e di leadership prefiggendosi l’obiettivo di far ricoprire alle bancarie almeno un terzo dei posti di lavoro dirigenziale. Questo risultato è disatteso nel consiglio direttivo e questa disparità salariale che ha creato un movimento di protesta rivela difficoltà pesanti sul crescere professionale delle donne.
Taglio bonus, le conseguenze raccontate dai dipendenti
UBS è una delle più importanti strutture bancarie svizzere e ha applicato una riduzione dei bonus annuali per neo mamme, si parla di un taglio del 30% che incide su quel mese in più, il settimo. La banca si era impegnata a ricoprire questo taglio con un equiparazione di tempo agli uomini, anche un aumento del bonus parentale, o con lo stipendio. Alcune dipendenti hanno dichiarato di aver ricevuto una paga ridotta dopo il rientro dalla maternità e non hanno ricevuto nessun aumento. Questo taglio ha coinvolto le professionalità vicine ai vertici di controllo, legati alle unità di gestione patrimoniale e altri ruoli chiavi. Colpire questa fascia intermedia di donne ha provocato delle conseguenze sull’ascensore sociale UBS con il rischio di disincentivare le donne alla carriera o al conseguimento di una miglior posizione all’interno di questo importante istituto. Le ex dipendenti hanno denunciato rassegnazione alle riduzioni del bonus e alle promozioni professionali, altre donne non hanno ribattuto per frustrazione alla riduzione dello stipendio dopo la maternità.
La risposta dei responsabili
Si tratta di una situazione incredibile per una banca che ha creato servizi finanziari e una filosofia di incentivo alla professione femminile entrando nelle sue difficoltà. Una donna ha raccontato di aver avuto bonus ridotto e stipendio abbassato per tutte e quattro le maternità avute. Qualche dipendente, continua il FT, ribadisce di aver avuto come spiegazione al bonus ridotto che essere madre è una scelta di vita e che “concentrarsi sul suo bambino” rappresentava una sfida politica. Sono stati interpellati dai giornalisti FT, Stefan Seiler, responsabile delle risorse umane che ha definito “arcaiche” e “ingiuste” queste risposte ritenendole lontane dalla cultura bancaria UBS.
La formazione di un gruppo di protesta
Mentre, Carolanne Minashi, responsabile delle diversità e dell’inclusione USB ha ribadito la promessa di una revisione formale della politica dei bonus sui congedi post maternità affrontando la questione con un team dedicato alle ricompense globali. Al movimento di protesta contro i tagli bonus neo mamme si sono uniti amministratori esecutivi, direttori e direttori associati, si è formato un gruppo privato dove le persone condividono le proprie esperienze e fanno pressione sul cambiamento.