Nelle ultime settimane mentre la Striscia di Gaza ha continuato a essere colpita a ripetizione, l’amministrazione americana si è scontrata più volte con la controparte israeliana e i rapporti tra le diplomazie sono considerati ai minimi storici. Come rivelato recentemente da Axios, funzionari statunitensi hanno dato maggiori dettagli sul prossimo ordine esecutivo di Biden. Esso si occuperà, riferisce il portale americano, di sanzionare individui facenti parte delle colonie israeliane – sia politici che cittadini – che commettono sistematicamente crimini nei territori occupati da Israele, quali Cisgiordania e Gerusalemme Est. Una mossa destinata a far parlare di se, anche perché potrebbe provocare ulteriori problematiche nel già traballante governo Netanyahu.
Axios conferma che da parte dell’amministrazione Biden c’è tutta la fermezza del caso per imporre sanzioni. All’inizio si sarebbe voluto sanzionare anche i ministri di estrema destra Itamar Ben-Gvir e Bezalel Smotrich, ma Washington avrebbe preferito di no, dando priorità a invividui già coinvolti in atti considerati al limite del criminale contro i civili palestinesi, sottoposti a continui attacchi da parte sia dei coloni armati che dell’esercito. Dal 7 ottobre ci sono stati almeno 500 raid contro i civili palestinesi, con morti e feriti che si contano giornalmente. Sempre Axios riferisce che l’ordine esecutivo mira all’inizio a quattro coloni israeliani considerati responsabili di attacchi violenti contro i palestinesi e si basa sul congelamento dei loro beni e conti bancari .
Intanto si continua a discutere del delicato nuovo accordo basato sul cessate il fuoco. Il leader di Hamas Ismail Haniyeh sarà al Cairo per discutere dell’accordo con il capo dell’intelligence egiziana Abbas Kamel, uno dei partecipanti dei recenti colloqui di Parigi. E, riferisce l’agenzia turca Anadolu, l’accordo sarebbe sotto osservazione non solo da parte di Hamas, ma anche alle altre forze facenti parte del cosiddetto Asse della Resistenza. “Hamas si sta impegnando con altri gruppi di resistenza palestinesi per una posizione unificata su una proposta di accordo di scambio tra ostaggi e prigionieri e un cessate il fuoco a Gaza“, riporta Anadolu. Presa di posizione confermata anche da Al Jazeera che, intervistando funzionario di Hamas Osama Hamdan, riferisce che nessuna risposta pervenuta dal gruppo. “Quando le cose sono pronte e presentiamo la nostra risposta all’accordo, ne parleremo“, ha detto Hamdan.