Striscia di Gaza, Idf: “Evacuati 100mila civili a Rafah”

Attacchi israeliani nella città confinante con l'Egitto: dodici morti. Tel Aviv chiude valico di Kerem Shalom e invita i residenti a evacuare

L’esercito israeliano è sempre più vicino ad attuare i piani di guerra pattuiti dai membri del Gabinetto all’indomani del mancato raggiungimento di un accordo con Hamas. I mezzi militari sarebbero già diretti contro la città di Rafah, dove risiedono circa un milione e mezzo di civili sfollati e si rischia una vera e propria catastrofe umanitaria. Lunedì le forze israeliane hanno chiesto a oltre 100.000 persone che si trovano da ottobre in poi in città di evacuare in una “zona umanitaria ampliata” e di non avvicinarsi né al confine israeliane né a quello egiziano. Si fa riferimento alla zona di al-Mawasi, situata a ovest di Khan Younis e non lontana dalla costa sul Mediterraneo. Quella zona, a detta di Israele, dovrebbe contenere tutti i civili di Rafah, li sarebbero già state montate tende e ci sarebbe cibo a sufficienza, ha detto un portavoce israeliano. E per incentivare la popolazione a spostarsi, l’Idf ha anche lanciato volantini di colori diversi e trasmesso messaggi in lingua araba, come confermato da Avichay Adraee, portavoce arabo dell’esercito.

Dall’altra parte Hamas fa continuo riferimento al fatto che un ordine di evacuazione del genere è pericoloso e porta a una escalation. Il gruppo ha anche riferito che “le Brigade Qassam sono preparate a difendere il nostro popolo“. Mentre il Qatar, che si sta impegnando al Cairo a trovare una soluzione per un cessate il fuoco, ha fatto sapere che la possibile operazione potrebbe far deragliare gli accordi.

- Advertisement -

Gallant a Austin: operazione necessaria

Questa nuova fase della guerra di Israele sulla Striscia sta mettendo in pericolo i rapporti di Tel Aviv con il resto dei paesi occidentali. Nonostante il rischio di isolamento internazionale, già chiaro nei fatti, i membri del gabinetto di guerra continuano a dire che senza il raggiungimento degli obiettivi, ovvero la “vittoria totale” contro Hamas, la guerra non finirà. A confermarlo è ancora una volta il ministro della Difesa Yoav Gallant. In una telefonata con l’omologo statunitense Lloyd Austin, ha dichiarato che l’operazione a Rafah è necessaria per via della mancata volontà da parte di Hamas di arrivare a un accordo sul cessate il fuoco temporaneo. Intanto però gli sforzi statunitensi continuano e a Doha, nella giornata di oggi, dovrebbe atterrare il direttore della CIA William Burns che dovrebbe incontrare il primo ministro Sheikh Mohammed bin Abdulrahman bin Jassim Al Thani, ha detto una fonte all’agenzia di stampa AFP.

Israele nel frattempo ha chiuso il valico di Kerem Shalom a seguito degli attacchi di ieri di Hamas, che hanno causato tre morti e undici feriti tra i soldati israeliani. Secondo le autorità di Gaza, Israele ha risposto a tale attacco uccidendo dodici civili in due quartieri di Rafah che prima aveva chiesto di evacuare. Il valico di Kerem Shalom, oltre a essere l’unico autorizzato da Israele per la consegna di aiuti umanitari, è un snodo importante e che si trova tra Egitto, Israele e Striscia di Gaza.