Nella conferenza stampa giornaliera Luca Zaia ha rivelato l’intenzione di aumentare i controlli, dopo la decisione recente di obbligare i medici di base a effettuare i tamponi.
La conferenza stampa
Le intenzioni del governatore di rendere il Veneto una delle regioni più controllate del Paese sono sempre state sotto il sole nel post-emergenza. Anche oggi Zaia ha infatti aggiunto un tassello importante ai controlli di sicurezza anti-covid previsti dalla Regione.
Dopo le decisioni degli scorsi giorni che imponevano ai medici di base di munirsi di tamponi, arriva la nuova proposta sul territorio regionale per migliorare i controlli sanitari.
“L’uomo è un mammifero e a livello di mammiferi i veterinari sono degli esperti” ha dichiarato Zaia spiegando la sua nuova iniziativa.
Conoscendo quindi i mammiferi ed essendo l’uomo uno di essi, i veterinari potranno diventare utili alleati nel monitorare la situazione Coronavirus nel Veneto.
Questo soprattutto alla luce del nuovo decreto che, dividendo l’Italia in 3 zone (rosse, arancioni e verdi), chiede ora più che mai un controllo pedissequo dei nuovi casi che si hanno nei vari territori.
Il nuovo decreto secondo Zaia
Sempre all’interno della conferenza il governatore non ha fatto mancare la propria opinione riguardante il nuovo Dpcm che entrerà in vigore da giovedì.
Subito Zaia ha parlato della divisione in fasce e zone prevista dal decreto. In queste ore infatti si starebbero svolgendo le discussioni tra Regione e governo per definire se il Veneto sia da considerare zona arancione o verde.
Una distinzione non da poco considerando le differenze tra le norme previste in un caso o nell’altro.
Il governatore ha poi sottolineato come nei 21 parametri utilizzati per definire le diverse aree non vi sia il numero di tamponi effettuati. Proprio per questo il Veneto, una delle Regioni con più controlli effettuati quotidianamente, finirebbe per essere penalizzato pur avendo dimostrato grande attenzione nel monitoraggio del virus.
La discussione è ancora in corso pur mancando poche ore all’entrata in vigore del decreto: le decisioni devono perciò essere decise e repentine, caratteristiche che negli ultimi mesi mancano alle scelte governative ma qui necessarie per non aumentare i disordini già esistenti.