Sarà un Natale diverso ed inusuale. Negozi aperti nelle zone gialle e arancioni, forse fino a tardi per “diluire le presenze”. Possibilità di spostarsi da una zona rossa per incontrare i propri cari, a ridosso dei giorni di festa.
Questi allentamenti, però, saranno possibili solo in presenza di dati più confortanti.
Le decisioni su eventuali allentamenti dovrebbero essere prese il 3 dicembre, giorno in cui scade l’attuale Dpcm.
L’attenzione è puntata sopratutto sulla ripartenza dei consumi, con le dovute cautele.
Restano proibiti feste e balli, così come i cenoni in albergo, mentre le piazze saranno chiuse o a numero ristretto, laddove sarà possibile rispettare le distanze.
I divieti e la loro rigidità sarà comunque legati ai territori con le diverse disposizioni per le varie zone – rossa, arancione o gialla – e non si festeggerà dunque ovunque allo stesso modo. Sandra Zampa, sottosegretario al Ministero della Salute ha spiegato: “Le regole si rispettano sempre e in ogni occasione, nella speranza che in quei giorni di fine dicembre le misure siano meno restrittive e la situazione meno drammatica di quanto non lo sia oggi“.
Il direttore aggiunto dell’Oms Ranieri Guerra chiede “cautela”. Mentre il virologo dell’Università Statale di Milano Fabrizio Pregliasco, commenta: “È chiaro che si dovrà attuare un allargamento delle possibilità di movimento per il Natale, ma dovrà essere un Natale abbastanza sobrio, perché un liberi tutti ci porterebbe, appunto, a una terza ondata”.