Abbiamo visitato il Ristorante Eden, il paradiso del pistacchio a Roma. Ecco cosa ne pensiamo

Nuovo ristorante a Roma per lo chef Mattia Michelangeli: Eden, il paradiso del pistacchio merita assolutamente d'esser provato

Eden, il paradiso del pistacchio è il terzo ristorante a Roma nato dalla mente di Mattia Michelangeli, giovane chef di origini siciliane che ha trovato, in maniera quanto meno evidente nel pistacchio, la sua musa ispiratrice.

Ero molto curioso. Nella capitale, come probabilmente nel resto d’Italia, stanno nascendo molti nuovo ristoranti sulle ceneri di quelli che, durante la pandemia, non ce l’hanno fatta. La tendenza è quella evidente, come anche con Eden, di proporre esperienze mirate e molto particolari. Una tendenza che deve trasmettere al cliente, vessato anche dalla crisi economica, la voglia di provare qualche cosa di nuovo e particolare.

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La location di Eden, il paradiso del pistacchio

Arrivato in Via di Boccea 531, poco al di fuori del GRA, in una sera romana in cui la primavera non ha ancora trovato se stessa, la prima grande sorpresa è quella di trovare parcheggio proprio davanti al ristorante. Chi abita nella capitale sa perfettamente che questo non è una cosa affatto scontata.

Da fuori Eden mi accoglie con vistosi neon, ovviamente verdi: il ristorante sa farsi notare senza esser pacchiano.

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Gli interni sono un mix di classico e moderno, con grandi finte travi di legno a vista e un enorme camino (funzionante?). Due grosse sale principali con tavoli ben distanziati tra loro permettono, al cliente di mangiare comodamente senza dover stare attenti a non mettere i gomiti sui tavoli degli altri.

Photocredit Luca Mele e Daniele Ferruccio Toscana

Antipasti misti di Eden, il paradiso del pistacchio

Ora ho bisogno di concentrazione. La mia facoltà di discernimento sarà messa a dura prova dai pistacchi, uno di quegli ingredienti che, come soleva dire mia nonna “mi piacciono talmente tanto che li mangerei in testa ad un tignoso”.

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Nemmeno il tempo di concentrarmi però, che arrivano al tavolo come se piovesse. Fiore di zucca e tre suppli rispettivamente alla carbonara, alla porchetta d’Ariccia, e cacio e pepe, tutti ovviamente arricchiti dalla granella di pistacchio.

Premessa d’obbligo, l’impiattamento di ogni pietanza è sempre estremamente instagrammabile, ed è giusto così. In tavola si mangia per prima cosa con la vista, poi con l’olfatto e solo alla fine con il gusto.

In ogni caso, fritti perfetti, considerati anche sul lungo termine. Alla mia età (44 anni) se l’olio è scadente e la panatura non è ben realizzata, lo si capisce subito dalla pesantezza che ti lascia un fritto dopo 30 minuti. In questo caso è stato come mangiare un’insalata tanto erano leggeri.

Mi è stato subito chiaro al secondo antipasto che le materie prime erano in classe A+++. Una burratina con crema di pistacchio che, al primo morso ad occhi chiusi, è stata come una carezza sulla guancia della zia che ti vizia, come nemmeno tua madre sa fare.

Photocredit Luca Mele e Daniele Ferruccio Toscana

Dopo di quello potevo andarmene via, anche contento, infatti la bruschetta con la mortadella e rinforzo di pistacchio è stata quanto meno dimenticabile, non perché non fosse buona ma semplicemente, avrei dovuto assaggiarla prima della burrata.

Photocredit Luca Mele e Daniele Ferruccio Toscana

Primi piatti: tagliatelle alla Nerano

I primi piatti erano due ma per un disguido in cucina ne ho potuto assaggiare solamente uno, le fettuccine alla Nerano con pistacchio. Pasta dalla consistenza importante e molto soddisfacente, condimento abbondante con un sapore delicato, contrastato alla perfezione dal gusto più deciso delle zucchine croccanti.

Photocredit Luca Mele e Daniele Ferruccio Toscana

Opinione esclusivamente personale, avrei solamente aggiunto una leggera nota d’acido con del limone ma non si tratta di un difetto ma solamente di gusti soggettivi. In ogni caso un primo che riprenderei, senza ombra di dubbio.

Erano previsti anche degli gnocchi ma sono arrivati dopo il secondo e sinceramente, non avrei saputo in quale parte dello stomaco mettermeli. Sulla fiducia però, vista la qualità complessiva, penso proprio che andrò a provarli.

L’Eden burger è una vera bomba calorica

Qui ritorna la mia età che veneranda non è ma comunque, mi impone di mangiare in quantità inferiore rispetto ai ventenni. L’Eden burger è difatti un tripudio di proteine e grassi, ovviamente sempre di estrema qualità. Al primo morso mi è subito venuto in mente che sarebbe stato il panino ideale dopo un after in discoteca di 25 anni fa.

Photocredit Luca Mele e Daniele Ferruccio Toscana

Un panino che, nello sbrodolarsi, trova in suo l’ingrediente segreto. Carne, stracciatella, pistacchi e cipolle fritte dentro e fuori, accompagnato da patatine al pistacchio. Contrasti di sapori e consistenze azzeccati alla perfezione dall’evidente sapienza culinaria dello Chef Michelangeli.

Questo è stato scritto però, scordandomi della mia data di nascita perché, per finirne metà ho veramente faticato. Lo definirei quindi un panino perfetto per i giovani ma soprattutto da mangiare come piatto unico.

Photocredit Luca Mele e Daniele Ferruccio Toscana

In ogni caso, nella classifica degli hamburger si piazza in zona Champions League, anche con qualche giornata di anticipo.

Giudizio finale per Eden il paradiso del pistacchio

L’idea di Mattia Michelangeli funziona alla perfezione, del resto questo è il terzo ristorante che apre. Il menù è estremamente vario e strizza l’occhio a tutte le età e categorie.

Si sente perfettamente la cura nello nella scelta e nell’abbinamento degli ingredienti; nulla è fuori posto anche nei piatti estremamente ricchi.

I prezzi, menù alla mano sono medio alti: per un piatto di pasta si parla di 14-16 euro e per l’eden burger 15 euro. Se si vuol mangiare bene e di qualità però, bisogna mettersi in testa che prezzi del genere, comunque non da ristorante stellato, sono la garanzia di mangiare qualche cosa preparato con ingredienti di estrema qualità (chi scrive ha lavorato come proprietario di un locale per 10 anni n.d.r.). Prova del nove è il fatto che uscito dal ristorante pieno come un uovo, ho digerito tutto facilmente senza il minimo senso di pesantezza.

Eden, il paradiso del pistacchio risulta essere un luogo estremamente godibile che va assolutamente provato.