Snam e Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane firmano una nuova intesa per i treni a idrogeno. Con la firma di ieri tra Marco Alverà (AD di Snam) e Gianfranco Battisti (di Gruppo FS) si è stretto un accordo che darà inizio allo studio tecnico per costruire il nuovo trasporto ferroviario non elettrico e alternativo a quello diesel.
I primi treni a idrogeno sono stati ordinati, si pensa anche alla conversione di quelli a diesel e delle ferrovie
Il nuovo accordo è un passo successivo a ciò che è avvenuto quest’estate. Infatti, già dal 4 giugno scorso, Snam aveva preso accordi con Alstom per sviluppare i primi treni a idrogeno per l’Italia, l’arrivo è previsto nel 2021. È la prima volta in Europa che un gruppo ferroviario, una società di sviluppo energetico e un produttore prendono accordi sul tema dei trasporti green.
Da ieri è iniziato un secondo processo, quello di sperimentare e pianificare le soluzioni tecnologiche e le infrastrutture che daranno vita al nuovo trasporto ecologico. In Italia già circolano treni non elettrificati, sono circa 1250 al giorno, il numero aumenterà prevedendo il passaggio in tutte le città.
L’AD di Snam, Alverà, ha dichiarato che ci sono già le condizioni per poter trasformare gli attuali treni diesel in modelli alimentati a idrogeno. Si dovrà lavorare anche sulle infrastrutture e attuare un piano per persone e merci.
Il trasporto a idrogeno tra Olanda e Germana, in Italia si vuole lo stesso successo
In Italia si vuole raggiungere lo stesso successo di Olanda e Germania, zona Bassa Sassonia. I treni si chiamano Coradia iLint e trasportano passeggeri su quasi 100 chilometri a 140 km/h. Hanno un’autonomia fino a 1000 km che coprono un’intera giornata lungo una rete, il rifornimento elettrico al momento è mobile e basato su container di acciaio che presto diventeranno fissi.
Gli altri paesi che stanno studiando il trasporto con treni a idrogeno e caricamento a celle sono: Regno Unito, Paesi Bassi, Danimarca e Norvegia.