Allerta alimentare: ritirato Salame Milano per possibile presenza di salmonella, [ Marchio e Lotto ]

Il salume in vendita nei supermercati Aldi a amrchio 'Tagliere del Re'

La catena di distribuzione Aldi ha diffuso la nota di richiamo del ritiro dai propri scaffali di un lotto di salame Milano, a marchio ‘Tagliere del Re’, per la presenza di salmonella, riscontrata in seguito alle verifiche svolte in autocontrollo.

Si tratta del salame Milano da 350 gr, venduto a forma intera, contraddistinto con il lotto di produzione L22D259 con Tmc (termine minimo di conservazione) al 17/01/2023. La catena Aldi non ha diffuso i dati relativi al salumificio di produzione.

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Comunicato diffuso dai Supermercati Aldi

Il numero verde a disposizione dei consumatori

Per eventuali ulteriori informazioni, Aldi mette a disposizione dei consumatori il numero verde 800.370.370; il servizio clienti è a disposizione del pubblico dalle ore 8:30 alle ore 17:30 nei giorni dal lunedì al venerdì, mentre il sabato dalle ore 8:00 alle 14:00.

In via cautelativa, Aldi raccomanda di non consumare il salame Milano con l’etichetta relativa al lotto indicato e di restituirlo al punto vendita di acquisto: il rimborso sarà effettuato anche in assenza di scontrino.

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Cos’è la salmonella e dove si trova?

La salmonella è il batterio più frequente nelle infezioni da alimenti, siano esse sporadiche o epidemiche ed è presente, in natura, in oltre 2000 varianti (sierotipi): i ceppi più diffusi, però, sono la salmonella enteritidi  e la salmonella typhimurium, quella cui è risultato positivo il salame stagionato appena ritirato dalla vendita.

Le possibili infezioni ascrivibili alle cosiddette salmonelle minori, come in questo caso, sono prevalentemente gastroenteriche e possono verificarsi  nell’uomo e negli animali domestici,  da cortile (polli, maiali, bovini, roditori, cani, gatti, pulcini) e selvatici, compresi i rettili domestici (iguane e tartarughe d’acqua).

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Sono proprio gli animali ed i loro derivati i principali incubatori dell’infezione: carne, uova e latte consumati crudi o non pastorizzati possono facilmente veicolare il batterio. Ma anche acque non potabili rappresentano veicoli di infezione.

I sintomi dell’infezione da salmonella

Per lo più si tratta di disturbi del tratto gastrointestinale, che si manifestano con febbre, dolore addominale, nausea, vomito e diarrea. Ma possono sopraggiungere anche forme cliniche più gravi, come infezioni ai danni di ossa e meningi, soprattutto in soggetti particolarmente esposti a deficit del sistema immunitario oppure, in genere, anziani e bambini.

Tra li alimenti più a rischio vi sono uova, latte, carni e loro derivati, soprattutto se consumati crudi, poco cotti oppure non pastorizzati; la salmonella può anche albergare in salse e condimenti per insalate, preparati per dolci e creme, gelati artigianali e commerciali, frutta e verdura contaminate durante il taglio oppure, ancora una volta, non pastorizzate in caso di estratti e spremute.

Ma il soggetto infetto può trasmettere il batterio anche manipolando superfici, utensili o qualunque altro oggetto.

Come si cura l’infezione da salmonella

Nella maggior parte dei casi, l’infezione da salmonella si presenta in forma lieve e si risolve da sola nel giro di pochi giorni. I germi saranno, per lo più, espulsi con la diarrea o con il vomito – meccanismi, questi, di auto protezione dell’organismo. Quindi, in questi casi, i disturbi non vanno  contrastati con antidiarrotici o prodotti simili. Bisognerà, però, rentegrare liquidi e Sali minerali e si potranno assumere fermenti lattici e probiotici. di soluzioni orali reidratanti (che servono per compensare l’acqua e i sali persi con il vomito e la diarrea), fermenti lattici e probiotici.

L’ospedalizzazione e l’uso di antibiotici sono indicati solo nei casi gravi (con sintomi extraintestinali), nei neonati al di sotto dei 3 mesi di età e in soggetti con malattie cronico-degenerative. Nonostante la salmonella sia un’infezione batterica, infatti, il ricorso agli antibiotici viene sconsigliato, poiché potrebbe allungare i tempi di persistenza del batterio nelle feci o indurre resistenza.