Andy Warhol ed i suoi film

Andy-Warhol's-Sleep

Non è raro che artisti figurativi si cimentino anche con la macchina da presa. Questo accade per registrare performance, produrre cortometraggi, immortalare momenti ritenuti degni di essere filmati.

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Ciò ha avuto il suo boom all’interno di movimenti artistici tra gli anni ’60 e ’70. La Body art necessitava di tutte le possibilità d’impressione d’immagini. Cinepresa e fotografia venivano utilizzate per raccogliere testimonianza delle mutazioni corporee in atto. Altro esempio famoso è dato da Yoko Ono, artista e performer che ha girato vari film sperimentali, uno dei più conosciuti è No.4 (Bottoms) del 1966, una vera e propria collezione di sederi umani accostati tra di loro.

Senza entrare troppo nel dettaglio dell’arte performativa, è interessante vedere come attraverso le possibilità della macchina da presa gli orizzonti artistici si allarghino.

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Ne è grande testimone l’artista pop Andy Warhol (1928-1987), che sotto un certo punto di vista, per le scelte filmiche, può essere accostato a Yoko Ono. Gira numerosi lavori dai risultati spiazzanti. La sua carriera artistica è assai nota, le sue opere serigrafiche sono tutt’ora nell’immaginario collettivo e segnano una vera e propria epoca.

Il suo metodo cinematografico è in netto contrasto con quello hollywoodiano e propone imprese che ritornano alle origini. Mantiene, appunto, le caratteristiche fondamentali del cinema delle origini: camera fissa, montaggio quasi inesistente, bianco e nero. Toglie anche il sonoro e lascia fare tutto ai corpi che riprende.

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Alcune delle opere più famose e chiacchierate sono:

Sleep (1963), una delle sue prime sperimentazioni, in cui viene immortalato per ore un uomo che dorme. The Chelsea Girls (1966), che segue il suo filone creativo, infatti, protagonisti dei suoi film sono solitamente travestiti, omosessuali, tossicodipendenti e prostitute. Qui riprende le camere di un albergo in cui si muovono personaggi dediti a sesso e droghe. Cowboy solitari (1969), è una pellicola surrealista, erotica ed avanguardistica.

Rappresentante del cinema underground, Warhol mostra un universo altro, ma esistente più che mai nella New York degli anni ’60 e ’70.

Testimoni di epoche movimentate e ricche, questi artisti usufruiscono magistralmente di ciò che hanno a disposizione per rappresentare la superficie della società in cui sono inseriti.