Buone notizie per gli animali domestici e per i loro proprietari che temono di vederseli pignorati a causa della crisi economica o per debiti non saldati: i nostri piccoli amici (che siano cani, gatti, costosi uccelli, rettili o altro) non ci verranno più tolti dall’ufficiale giudiziario in caso di mancati pagamenti come se fossero mobili di casa od oggetti. Lo ha annunciato lunedì 23 marzo il ministro della Giustizia Andrea Orlando, dopo aver ricevuto le 100 mila firme della petizione “#giulezampe”, presentata da Tessa Gelisio e dal presidente della Commissione Ambiente alla camera Ermete Realacci.
Da tempo si discuteva della questione in Parlamento su input dell’esponente di Forza Italia Michela Vittoria Brambilla, presidente fondatrice della LEga Italiana per la Difesa degli Animali (LEIDA) e sempre in prima fila per i diritti di questi ultimi. Brambilla ha chiesto con una proposta di legge presentata ad inizio legislatura nell’aprile del 2013 di inserire nel codice civile una norma in base alla quale “gli animali domestici sono impignorabili e non possono essere oggetto di asta giudiziaria”.
Ermete Realacci, portavoce dell’iniziativa presso il Governo, prevede che la legge, approvata alla Camera in prima battuta diversi mesi fa e attualmente in discussione al Senato, dovrebbe passare prima dell’estate.
Esultano personalità come la senatrice del Pd Monica Cirinnà, animalista convinta, Gianluca Felicetti, il presidente della Lav, la Lega antivivisezione. Entrambi considerano “un traguardo di civiltà” non considerare beni pignorabili gli animali domestici.
Sul fronte dei diritti degli animali c’è anche un altro argomento sul quale si sta cercando di decidere: è stata depositata alla Camera un’interrogazione parlamentare per chiedere al ministro della Salute Beatrice Lorenzin perché i farmaci veterinari a parità d’ingredienti costino molto di più di quelli umani in modo da rendere i costi più abbordabili.