Attacchi informatici in aumento, e sale anche il costo per le imprese

0001Continuano a salire i numeri degli attacchi informatici nel mondo, e le imprese sono costrette a spendere sempre di più per tutelarsi e prevenire incidenti: in Italia, il budget per aumentare la sicurezza aziendale sale del 66 per cento in solo anno.

Citando Douglas Adams, “Niente panico”. Certo, a leggere gli ultimi dati sull’incidenza a livello globale della cyber criminalità la preoccupazione non può che salire, ma premettiamo che è possibile anche mettersi (almeno un po’ di più) al sicuro in modo semplice. Intanto, però, iniziamo dal delineare il quadro del settore, grazie alla fotografia offerta dalla Global State of Information Security Survey 2016, ricerca realizzata dalla PwC in collaborazione con Cio e Cso.

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Aumentano i crimini informatici. A livello mondiale è allarme cybersecurity: aumentano praticamente a ogni latitudine frequenza, gravità e impatto degli attacchi informatici. Dall’analisi delle risposte fornite da un campione di 10 mila Business Leader in 127 Paesi, di cui 500 italiani, emerge infatti il boom del cybercrime, che ha toccato picchi del + 38 per cento rispetto ai quasi 43 milioni di attacchi rilevati a livello mondiale lo scorso anno.

Le conseguenze economiche per le imprese. Un crimine che ha conseguenze (pesanti) anche sui fatturati aziendali: il danno medio per ogni evento, infatti, si attesta a circa 2,5 milioni di dollari. Basta questo a spiegare il consequenziale aumento dei budget in sicurezza informatica: in tutto il mondo, le imprese hanno speso quest’anno il 24 per cento in più in termini di interventi in materia, e in Italia il dato ha addirittura tocca il + 66 per cento in solo dodici mesi, forse anche per rimediare ai ritardi e alle mancanze del passato.

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Sale la preoccupazione in Italia. Tra gli altri trend individuati nella ricerca, vanno segnalati anche la crescita, definita dagli esperti preoccupante, nella rilevazione di furti di proprietà intellettuale, che in un solo anno in Italia sono praticamente più che raddoppiati, con un incremento del 108 per cento, dato che a livello mondiale si ferma alla metà (+ 58 per cento). In realtà, però, dietro questo boom ci potrebbe anche essere una nota positiva, ovvero la migliorata capacità di rilevazione di questi crimini, prima invece più nascosti.

Come reagiscono le imprese. Positiva anche l’affermazione di una nuova carica all’interno delle dirigenze delle aziende, ovvero il Chief Information Security Officer, il Ciso, che gestisce proprio le attività necessarie a incrementare la sicurezza all’interno della propria impresa, anche se spesso è lo stesso Cda a essere coinvolto nella strategia di sicurezza complessiva (il 55 per cento dei casi in Italia). Tuttavia, nonostante questa precauzione, è comunque possibile che criminali particolarmente abili riescano comunque ad aggirare le difese: si spiega così il trend (che riguarda due aziende su tre nel nostro Paese) a proteggersi con assicurazioni dedicate, al fine di mitigare gli impatti finanziari in caso di attacco informatico.

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A proposito di attività di prevenzione e precauzione, la più utilizzata dalle imprese resta l’utilizzo di servizi di sicurezza Cloud-Based per proteggere i dati sensibili e garantire privacy e protezione dei dati dei clienti. Uno degli esempi è l’adozione di soluzioni in cloud di Advanced Authentication al posto delle tradizionali opzioni unicamente sull’utilizzo di una password.

L’importanza dei server virtuali. Altrettanto importante è poi la protezione della propria rete aziendale: in questo caso, poi, l’attenzione va posta sin dall’individuazione del servizio di hosting al quale affidare questo ruolo strategico. Sul piano nazionale, specialista del settore è Flamenetworks, attivo in Italia da oltre 10 anni a supporto tecnologico di clienti che fanno business sul web, grazie a un’ampia offerta di server vps, che si rivelano ideali per chi debba sviluppare progetti che necessitano di solidità, semplicità e soprattutto sicurezza massima.