Battaglia alla Camera: 400 milioni per 500 emendamenti

Pensioni, Pos e Superbonus i nodi da sciogliere

500 emendamenti per un totale di 400 milioni di euro, che arrivano a 700 se si conta anche la disponibilità dei ministeri.

La sforbiciata sulle modifiche alla legge di bilancio, ha agito sugli oltre 3000 emendamenti presentati, per tentare di scongiurare il solito “assalto alla diligenza” dove viaggia il forziere delle finanze italiane.

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Ma, su alcuni punti, si annuncia battaglia.

FI: Pensioni minime e decontribuzione per chi assume giovani

FI non intende rinunciare all’aumento delle pensioni minimeE’ necessario – dice Silvio Berlusconi – fare il massimo sforzo possibile per aumentare le pensioni minime a mille euro, che resta l’obiettivo di FI per la legislatura”. Insomma, se la misura-totem di FI non si attuerà ora, ci si lavorerà da qui alla scadenza del mandato elettorale. Non finiscono qui le richieste degli azzurri: innalzare da 6 a 8mila euro la decontribuzione per chi assume giovani è l’altra richiesta non negoziabile.

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Il terzo punto è quello dell’Autonomia differenziata: i Livelli Essenziali di Prestazione (Lep, ndr), sono già previsti nella manovra 2023 ma, secondo FI, bisogna inserire il punto in una visione di riforme più ampia, a  cominciare dalla riforma costituzionale per adottare un sistema presidenziale.

Pos, Gentiloni: “Sui pagamenti elettronici, il governo si era già impegnato con il Pnrr”

Sulla discussa questione Pos, nessuna indiscrezione, né sulla soglia minima né sulle commissioni bancarie: il ministero del Tesoro fa sapere che la decisione arriverà dopo la verifica con la Commissione Europea. “Da parte della UE c’è un ampio invito ad incentivare i pagamenti elettronici e la fatturazione elettronica – ha dichiarato il commissario europeo Paolo Gentiloni – Si tratta di un impegno già preso dal governo italiano relativamente al Pnrr”.

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Superbonus: riaprire i termini della Cilas

Pressing dei partiti di maggioranza sul superbonus, per riaprire i termini di presentazione delle Cilas (Comunicazioni Inizio Lavoro, ndr) e di portarli a 15 giorni dopo la pubblicazione della legge di bilancio nella Gazzetta Ufficiale. Per quanto riguarda i crediti, invece, la soluzione resterebbe ancorata agli F24.

Cambia il nome e la platea ma resta il bonus cultura per i ragazzi. Sgravi Iva per il pellet

Il bonus cultura, ribattezzato Carta-Cultura, resta al suo posto ma con la modifica, già nota, relativa ai requisiti per richiederlo: il discrimine sarà il reddito e, quindi, quasi certamente sarà subordinato all’Isee. “L’emendamento verrà riformulato – ha confermato Mollicone – in modo da dare continuità alla Carta però con i cambiamenti che condivideremo con il ministero”.

La Lega punta, intanto, sugli sgravi Iva per i pellet, come strumento di contrasto al caro-energia e FdI sulla cancellazione del payback per i produttori di  dispositivi sanitari ma, da tutta la maggioranza, piovono proposte di modifica ai fondi per la sicurezza e la sanità.

Insomma, in tutto circa 200 emendamenti per i partiti che compongono la maggioranza di governo: 90 quelli di FdI, 54 della Lega, 40 FI, e 20 di Noi Moderati.

Il Pd punta su salario minimo e abolizione di parti del Jobs Act.

Ma gli emendamenti interessano anche l’opposizione.

Il PD presenta un blocco di interventi in materia di lavoro e l’ex ministro Orlando ne firma una parte consistente, con misure che vanno dal salario minimo alla rielaborazione del Jobs Act renziano, abolendone alcune parti. E i sindacati annunciano il richiamo alle piazze.

M5S concentrati sulla difesa del RdC

Il M5S, dal canto suo, si concentra sulla difesa ad oltranza del Reddito di Cittadinanza.

Terzo polo: via le micro-tasse

Buone speranze anche per gli interventi proposti dal Terzo Polo, in particolare l’abolizione di una serie di micro-tasse, già oggetto di un emendamento da parte del partito di Salvini.