Solo fra un mese sarà possibile conteggiare il sostegno economico definito dalla BCE per aiutare i paesi in difficoltà a causa della Pandemia. Con i nuovi lockdown la situazione è peggiorata e in parte era previsto. Per questo, l’incontro che doveva avvenire questa prima settimana di novembre è poco rilevante, tanto da essere definito un non incontro, rispetto a ciò che succederà tra un mese, 10 dicembre. Reuters però ha riportato una notizia che ha spaventato molti analisti, i titoli dei giornali sono volati ma la BCE ha risposto sia con il silenzio che andando avanti con le azioni ufficiali finora dichiarate sugli aiuti e i prestiti europei.
Sulla spinta verso i prestiti europei finalizzati all’economia verde e digitale
L’Agenzia introduce alcune scelte della BCE spiegando che esiste la possibilità di un sostegno economico minore ad alcuni governi indebitati per spingerli verso prestiti europei legati ad importanti investimenti produttivi ambientali e digitali. L’Unione Europea e la BCE vedono in questa crisi la possibilità di una svolta, i paesi che si sono allineati a questa visione, come l’Italia, devono mantenerla ma si apre una discussione sul come erogare questi fondi visto che c’è anche la Pandemia che costringe a chiudere fabbriche, negozi, turismo e tutto ciò che c’è di produttivo. Gli aiuti economici sono confermati a dicembre ma Reuters parla di quattro posizioni concordi su alcune posizioni contrapposte.
- La prima posizione nella BCE vede la necessità di estendere il PEPP, Pandemic Emergency Purchase Program. Questo programma dà la possibilità alla Banca Europea di acquistare obbligazioni nei paesi in difficoltà in quantità senza precedenti.
Il secondo piano utilizzabile è l‘APP, Asset Purchase Program, avviato nel 2014 è un pacchetto di misure di politica monetaria già esistente che opera come un rifinanziamento a lungo termine. Un piano di aiuti che esiste già da tempo e, al di là che preveda o meno una restituzione, con la Pandemia in corso potrebbe avere esiti diversi nelle sue finalità e obbiettivi. L’Unione Europea stessa ha dichiarato che l’Italia non tornerà ai livelli precedenti il 2020 quanto prima ma impiegherà ben più di due anni.
Perché il PEPP è meglio di APP al momento
Il PEPP, spiega Reuters, aiuta moltissimo i paesi indebitati come Spagna e Portogallo. Li aiuta così tanto da evitare il passaggio obbligato ai presiti europei legati a investimenti digitali e verdi (transizione energetica, ambiente, basse emissioni eccetera). Il PEPP mette a disposizione una raccolta di liquidità senza limiti sul mercato obbligazionario, il prestito svincolato dal Covid era un incentivo ma anche un impegno preso dai paesi per uscire dalla crisi crescendo, rivoluzionandosi a livello strutturale.
Sempre Reuters ha dichiarato che un portavoce della BCE non ha commentato queste posizioni. A dicembre, si conferma la spinta ufficiale all’uso e all’espansione del PEPP che già sta aiutando l’Italia e la Spagna.