Beni Culturali: importanti novità dalla Capitale, dove i Carabinieri sono stati abili nel recuperare tutta una serie di opere d’arte di notevole valore.
La refurtiva comprendere un quadro di Picasso delle dimensione di 54 cm x 45 cm, databile al 1912 e ascrivibile al pieno periodo cubista, restato per 36 anni nella mani di un ignaro corniciaio che ne prospettava a breve l’esporto. L’opera, stimata circa 15 milioni di euro, è stata individuata dal nucleo dei Carabinieri in seguito alla richiesta per l’attestato di libera circolazione del dipinto da parte del proprietario presso l’Ufficio Esportazioni di Venezia. Dalle indagini sarebbe infatti emerso che l’opera, “Violin e boutille de bass, era nella proprietà del pensionato dal 1978 e che la aveva ricevuta in regalo in seguito a una riparazione di cortesia fatta per conto di terzi. L’artigiano, ignorando la preziosità del quadro non lo ha custodito con particolare cura fino alla scoperta dell’attribuzione a Pablo Picasso. La tela risulta ascritta anche nel catalogo Zervos, edizione del 1961, priva però della sua collocazione.
Insieme al Picasso, anche una tela di Carlevarijs, databile XVIII secolo e raffigurante una veduta di Piazza San Marco a Venezia e una statua romana del dio Mitra nell’atto canonico di uccidere il toro, ascrivibile al II secolo d.C. del valore di 8 milioni di euro.
Le tre opere sono state recuperate dal nucleo dei Carabinieri Tutela Patrimonio Artistico dopo una serie di indagini portare avanti dallo scorso anno.
Inutile dire che il valore economico del ritrovamento è una mera precisazione poiché il valore intrinseco dei Beni risiede nella capacità di rappresentare e raccontare la storia e l’identità dei popoli. Dell’umanità.